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Ora è arrivata una presa di posizione netta, a suo modo una svolta ancor più 'epocale' di quella tattica che dal post-Firenze in poi ha visto Max Allegri cambiare la Juve sul campo. L'esclusione di Leonardo Bonucci dal match di Oporto è un segnale forte, fortissimo. In che direzione possa andare, che sappia fare bene o male, lo dirà solo il tempo. Rimane il senso di una situazione in ebollizione, di una tensione latente nonostante i risultati e le prestazioni parlino di una Juve vincente e convincente come mai prima. A dispetto di quanti dicano che 'non li tiene più', con questa presa di posizione ecco che Allegri dimostra di voler far capire come sia la sua l'unica legge in vigore nello spogliatoio fino a quando siederà su questa panchina. Poi a fine stagione ognuno per la sua strada, possibilmente dopo aver vinto tutto quello che rimane da vincere, dopo aver scritto tutte le pagine di storia che rimangono da scrivere in questa stagione, in questo ciclo. Ma scaricando in questo modo la croce su Bonucci, può aprirsi una voragine in un rapporto da sempre solido come quello tra la Juve e il difensore.

 

LA PREMIER CHIAMA – La Premier chiama intanto. Max Allegri, sicuramente: c'è l'Arsenal, c'è anche il Tottenham nel caso in cui il valzer delle panchine portasse Pochettino lontano da Londra. Ma se il caso Bonucci dovesse esplodere ben oltre questa bocciatura che equivale ad un danno notevole, anche di immagine, ecco che le sirene della Premier ricominceranno a suonare con forza anche e soprattutto per lui. Antonio Conte non aspetta altro che poter inserire il suo nome in cima alla lista della spesa da consegnare ad Abrahmovic in vista del Chelsea che tenterà l'assalto alla prossima Champions. Pep Guardiola e il suo Manchester City non avranno problemi a ripartire da quell'offerta monstre già fatta pervenire alla Juve in estate e respinta proprio da Bonucci, determinato a dichiarare amore eterno al club bianconero in un momento delicatissimo per la sua famiglia come quello affrontato negli scorsi mesi. Allegri l'ha punito, la società non lo ha difeso. La prima crepa nel rapporto Juve-Bonucci è pericolosa, la ferita è fresca e fa malissimo: se non si dovesse rimarginare, a fine stagione l'addio di Allegri potrebbe non essere l'unico da prima pagina.

@NicolaBalice