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Qui a Roma sono convinti che i lupi, tra poco, sbraneranno le zebre; i commentatori, nel giorno dopo la sconfitta per 3 a 2 con la Samp, vedono una Juve troppo incerta, un Allegri troppo confuso; dopo mesi di silenzio, fioccano le critiche al mercato. Qualcuno parla di “fragilità mentale”, altri accennano ai tempi di Felipe Melo, Diego e Krasic. Era abbastanza facile prevedere un anno difficile per i colori bianconeri, proprio partendo da quest’ultimo argomento: da tempo, pochi, avveduti osservatori (per la verità la maggioranza no: esaltava il mercato del Milan e apprezzava quello della Juventus) avevano notato almeno due cose. E cioè che la difesa invecchiava, mentre il centrocampo non si rafforzava come avrebbe dovuto, costringendo troppo spesso uno come Pjanic a fare l’incontrista: si chiedevano, quindi, almeno due centrocampisti di lotta e di governo, capaci di coprire e di riproporre, di scucire e ricucire. Così non è stato, ma non pare opportuno che chi non criticò allora, intoni oggi, il De Profundis, tralasciando di notare errori, omissioni ed un uso o un non uso quantomeno distorto del Var. Mia cara Juve abbiamo capito che c’è anche un “Var come ci pare”.

Quest’anno la Juve è apparsa incerta in più d’un’occasione: ma il pareggio di Bergamo e le sconfitte con Lazio e Sampdoria, per quel che si è visto in campo, potevano essere 3 vittorie. Fra rigori non concessi, pali a ripetizione, sviste arbitrali il piatto della bilancia è sceso dove non doveva.

Allegri sarà pure un po’ confuso (gli errori nelle scelta della formazione dell’ultima partita di campionato, i ritardi nei cambi, lo testimoniano) ma certo pochi hanno notato e stigmatizzato il pessimo arbitraggio di Guida e del suo staff. Sorvoliamo sul fuorigioco assolutamente inesistente fischiato ad un Higuain che si presentava solo davanti a Viviano, ma ricordiamo (e dovrebbero farlo anche i media) un rigore non concesso alla Juve per fallo in area su Mandzukic, un secondo possibile rigore per fallo di mano di un giocatore della Samp sempre in area e il terzo goal dei blucerchiati viziato da fallo di Zapata su Khedira. Con fatti del genere andrebbero in confusione in molti, non solo Allegri.

Non desta, quindi, scandalo, e lo dice uno poco tenero le prudenze dell’allenatore labronico, quanto dichiarato dallo stesso Allegri e da Chiellini: in sostanza che la Juve ha fatto una buona partita, dominata nel primo tempo, con parecchie occasioni e con la possibilità concreta di acciuffare il pareggio in extremis. Desta stupore, se non scandalo, che quello veramente confuso sia apparso l’arbitro Guida e che nessuno, tolte sparute eccezioni, lo abbia detto.

Invece, come al solito, i media esaltano la Samp e condannano senza pietà la Juve, dimenticando di raccontarci che, ben su 3 casi dubbi, il signor Guida da Pompei non si sia nemmeno preso la briga di avere lui dei dubbi e d’interpellare chi potesse aiutarlo a chiarirli, ovvero il Var. Cosa sarebbe successo a parti invertite, con 2 possibili rigori negati agli avversari della Juve e un goal farlocco della stessa Juve? Cosa sarebbe successo se, in questo caso, l’arbitro non avesse utilizzato il Var? Ci immaginiamo i titoli: “L’arbitro affossa la Sampdoria”, “Juve non si vince così!”. E invece no! Tutto regolare, un bel 4 in pagella a Guida, ma nemmeno una riga, una considerazione, una domanda.

Avessero vinto i bianconeri come hanno fatto i doriani sarebbe venuto giù il mondo. E invece, come al solito, tutti zitti: due pesi e due misure. E soprattutto due squadre e due Var: uno da consultare quando i dubbi sono “a sfavore” della Juve, l’altro da non considerare quando potrebbero essere “a favore”.