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E’ così difficile essere imparziali al mondo d’oggi?
Parto da un tweet di Riccardo Cucchi, storico radiocronista in pensione di Tutto il calcio minuto per minuto e ora conduttore della Domenica Sportiva, per discutere insieme del caso della settimana. “La sfida tra #Napoli e #Juventus è bellissima in termini sportivi. Solo i tifosi sono legittimati a prendere posizione per l'una o per l'altra. Alle altre componenti spetta l'obbligo dell'imparzialità. #Pecoraro è un tifoso o il #Procuratore federale?” .

Che bisogno c’era da parte del procuratore federale della Federcalcio italiana Giuseppe Pecoraro di esprimere la propria fede sportiva nel corso della trasmissione SottoVoce condotta da Gigi Marzullo su Rai1? Davvero nessuna e non si può parlare solo di ingenuità. Già la lotta scudetto tra Juventus e Napoli, appassionante solo sulla carta, è inasprita in questo momento dai continui lamenti di Sarri e De Laurentiis, oltre che dal dilagante odio sociale e social, ci mancava solo l’intervento a gamba tesa di una persona che all’esterno deve apparire sempre come imparziale al 1000 %.

L’ex prefetto di Roma era già finito nel mirino dei tifosi bianconeri per le accuse al presidente della Vecchia Signora Andrea Agnelli (facendo il suo lavoro, se confermate giuste nei fatti) circa presunti rapporti con esponenti della ‘ndrangheta; accuse costellate poi però di molteplici imprecisioni davanti alla commissione antimafia. Vanno riviste a ritroso anche queste accuse a suo tempo formulate contro il presidente della Juventus dopo la pubblica confessione della propria fede sportiva?

Con che credibilità adesso Pecoraro potrebbe prendere una decisione futura qualsiasi pro Napoli o anti Juve senza lasciare dubbi e contestazioni tra la gente? Ci sono punti di non ritorno nella vita, questo sembra proprio uno di quello. In un paese normale, dopo uno casino mediatico di questo tipo, Pecoraro verrebbe perlomeno costretto alle dimissioni.

Non possono bastare le sole parole del neo commissario della FIGC Roberto Fabbricini. "“Ci vuole riservatezza, è fondamentale in un momento come quello attuale del campionato di calcio con questa corsa di vertice. Mai esporsi, poi ognuno nel suo privato faccia il tifo per chi vuole. In settimana ne parleremo, è una questione di stile oltre che di prudenza”. Certi che lui non lo farà (in Italia non si dimette mai nessuno) il nuovo governance della Federcalcio darebbe un segnale senza precedenti allontanandolo dalla sua posizione.

Non risulti imparziale agli occhi della gente? Vai a casa!
Ma le storie a lieto fine purtroppo esistono solo nei film di Walt Disney…