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Alla vigilia dell’importante doppia sfida che vede impegnata la Juventus di Allegri prima contro il Milan di Gattuso e poi contro il Real Madrid di Zidane, non può passare inosservato quanto emerso in questa settimana.
Calciopoli è una ferita ancora aperta e che mai potrà esser cancellata dai trionfi contemporanei.
 
MOGGI, l’ultimo a difesa della verità

Il direttore Luciano Moggi, sempre lui, l’unico che ha davvero difeso la storia della Juventus dallo Tsunami Calciopoli in tutti questi anni ha scritto l'altro giorno su Libero in un editoriale:

“Con il tempo si è consolidato il motto (quello dei cosiddetti perdenti) «chi vince ruba», specialmente quando a vincere è la Juve che in Italia ha dominato e domina tuttora. Lo usano soprattutto gli interisti perché perdono sempre per colpa di altri. Alcuni ex giocatori nerazzurri sembrano diventati grilli canterini. Ad esempio, Cordoba ha detto che il 5 maggio 2002 l'Inter ha perso il campionato perché sono intervenuti dei fattori (?), ma non spiega quali, evidentemente fatica a trovare scuse. Lo aiutiamo noi: l'Inter perse quel campionato per colpa della squadra e dei dirigenti che andarono a Roma con la certezza (leggerezza?) che la Lazio potesse essere sottomessa agevolmente: bastava vincere la partita per tagliare il traguardo da primi. Loro invece persero malamente gara e scudetto.
A Ronaldo invece potremmo ricordare che la Juve era già in vantaggio di un gol nella partita del 1998 in cui lui dice di aver subito il famoso fallo da rigore, e sempre la Juve in quel momento era prima in classifica con tre punti di vantaggio sull' Inter: con quel penalty si poteva arrivare ad un pareggio che non avrebbe modificato la classifica. 

 
"Faceva LOBBING con gli arbitri..."
 
Continua Big Luciano “Intanto si è conclusa la querelle tra chi vi scrive e Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto ex presidente dell' Inter. E si è conclusa malamente per lui perché in appello c'è stata la conferma della sentenza di primo grado che recitava: «Giacinto Facchetti faceva lobbing con gli arbitri». Che fa scopa con quanto scritto dal Procuratore Federale, dottor Palazzi, al tempo del processo di Calciopoli: «L'Inter è la società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Giacinto Facchetti». E badate bene, non si è trattato di un semplice processo per diffamazione ma, al contrario, per provare se veramente Facchetti era in combutta con gli arbitri: era questo il motivo della querela del figlio. È stato provato e la sentenza rivela che faceva addirittura lobbing con loro!
Eppure, qualche settimana prima, durante la festa di compleanno dell'Inter, Gianfelice, parlando di Calciopoli, ha detto che la sua società non era stata mai invischiata in tale «spazzatura». Purtroppo nessun quotidiano ha riferito la notizia, eppure questa sentenza equivale a quella del Tribunale di Napoli, laddove, all'epoca di Calciopoli, l'Inter fu volutamente estromessa dall' oggetto delle indagini perché il Maggiore Auricchio disse esplicitamente ad un assistente di linea, che aveva manifestato l'intenzione di riferire notizie accusatorie sull' Inter, che a lui l'Inter non interessava.”

 
CALCIOPOLI, nessuno ha interesse a riscrivere la storia

Cosa dice questa sentenza e cosa ci raccontano le parole di Luciano Moggi?
Ci dice che quella ferita non si rimarginerà mai nel cuore dei bianconeri ma che soprattutto stampa e media non hanno nessun motivo per riabilitare quella Juventus, perché come avete potuto constatare anche direttamente, da nessuna parte in pratica, escluso il Direttore stesso, è stata riportata la notizia con la stessa enfasi che nell’estate del 2006 distrusse la vecchia Signora.
Nessuno, tolti i tifosi juventini e Luciano Moggi, ha davvero interesse a riaprire quella storia. Probabilmente nemmeno la proprietà bianconera che già all’epoca decise di non difendersi e che oggi dovrebbe fare davvero un atto di coraggio nell’attaccare un intero sistema nel mentre si ha la pancia piena per i continui successi ottenuti in Italia. 
Le rivolte nascono sempre da situazione di digiuno e mai da “pancia piena” e se non si è fatto nulla 12 anni fa, perché aspettarsi qualcosa ora?