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Tanti sono i 2-2 che si sono verificati nella partita di andata della Coppa dei Campioni/Champions League nei turni ad eliminazione diretta dall’introduzione della regola del gol segnato fuori casa con valore doppio.
29 casi.
Beh, di questi solo in 5 occasioni, la squadra che ha pareggiato la partita in casa è poi riuscita a ribaltare il pronostico in trasferta.

5 su 29.
Meno del 20%. Tanto sono le possibilità matematiche a favore della Juventus, basandoci sulla storia della competizione europea più importante.
C’era andata vicina, vicinissima, la squadra di Allegri 2 anni fa.
Dopo il 2-2 casalingo contro il Bayern Monaco degli ex Vidal e Coman, al ritorno si era quasi materializzato il miracolo grazie a Pogba e Cuadrado. Poi quel maledetto mancato rinvio di Evra, che ancora grida vendetta, ci condannò ai supplementari dove ormai stremata e stanca la Juventus poi crollò sotto i colpi ed i gol dei bavaresi.
Solo il Milan, tra le italiane, è riuscito nell’impresa di ribaltare un 2-2 casalingo; proprio contro il Bayern Monaco poi, nel 2007. Impresa che portò i rossoneri a vincere ad Atene l’ultima Champions League della propria storia. Quella della rivincita di Istanbul contro il Liverpool.
A cosa serve questa doverosa e lunga premessa statistica?
A ribadire la difficoltà della trasferta di Londra contro il Tottenham.
Non solo per la forza di Kane & c. e per quello che già hanno mostrato all’Allianz Stadium nella partita di andata; non solo per via delle statistiche sopra citate; non solo per colpa dei tanti infortuni che stanno falcidiando la squadra bianconera in questo periodo ma per la somma di tutti questi fattori insieme.

Per scrivere la storia serve la migliore Juve.

Non basterà giocare male, malissimo, come si sta facendo in campionato sperando sempre nella giocata del campione. No, decisamente non basterà.
Servirà un’impresa vera, sia dal punto di vista tattico che tecnico. Servirà aggredire gli avversari e fare la partita. Servirà mostrare all’Europa intera che anche questa Juve è capace di proporre un gioco valido.
Fino alla fine e non fino al confine.