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Anche con il passare del tempo, certe cose non cambiano mai. Le lamentele, prima di tutto. Sì, perché a 15 anni di distanza dallo storico pomeriggio del 5 maggio, dal suicidio sportivo dell’Inter contro la Lazio e dallo scudetto più godurioso della storia bianconera, c’è chi dà ancora fiato alla bocca.

L’ultimo della lista è Iván Ramiro Córdoba, che in quel 5 maggio subì il clamoroso 4-2 allo stadio Olimpico. Ma prendersela con la mediocrità di una squadra incapace di vincere anche solo un misero trofeo sarebbe troppo facile. Meglio pensare alla Juventus (che novità) e a un'Udinese clamorosamente in campo “senza quattro titolari”.

Ricomincia così la lista degli “e se…” tanto cari al popolo interista (Gigi Simoni insegna). E se Ventura avesse schierato i suoi campioni… E se la Juve avesse perso al Friuli… E se Poborsky fosse rimasto in Portogallo… E se mia nonna avesse le ruote…

A Córdoba basterebbe ricordare che l’Inter, in quella stagione, arrivò terza dietro la Roma. Nemmeno seconda. Ok, capiamo che i nerazzurri siano abituati a scudetti assegnati con un terzo posto, ma non esageriamo…

Ah, per la cronaca: i giocatori dell’Udinese non convocati per la partita contro la Juventus erano i fortissimi Bernal, Devaca, Sottil, Nomvethe e Pavòn. Con loro sarebbe stata tutta un'altra storia, ne siamo convinti.