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Mario Mandzukic è un simbolo della Juventus. E' l'emblema di ciò che tutti i tifosi vorrebbero vedere sul terreno di gioco. Caparbio, generoso, ostinato. Non ha mollato un centimetro fino all'ultimo minuto giocato quest'anno. Arrivato in bianconero con la licenza di uccidere da attaccante di razza, quest'anno è stato in grado di adattarsi allo stravolgimento tattico di Massimiliano Allegri pur di non perdere il posto da titolare. La Vecchia Signora, però, sta cercando interpreti puri tra gli esterni offensivi sul mercato e al croato potrebbe non bastare la forza di volontà per ritagliarsi un posto da protagonista assoluto. La Juventus, in ogni caso, non può e non deve fare a meno di Mandzukic.

TUTTOCAMPISTA - Il centravanti croato, poco prima della finale di Champions League, ha rinnovato il proprio contratto fino al 2020, allungando il precedente accordo di una stagione. Quest'anno, chiuso da Gonzalo Higuain nel ruolo di prima punta titolare, si è splendidamente reinventato ad attaccante esterno, consentendo ad Allegri di sperimentare con successo il proprio 4-2-3-1, che ha fatto cambiare marcia alla Juventus nella seconda parte di stagione. Il "tuttocampista" Mandzukic ha macinato chilometri sulle due fasi del gioco, ha recuperato palloni, vinto contrasti, servito cross e palloni invitanti ai compagni, arrivando a quota 8 assist oltre agli 11 gol segnati nelle 50 presenze collezionate. Soprattutto, però, è servito da magistrale esempio per i compagni, ergendosi a leader in campo e beniamino per i tifosi. Per nulla facile, a livello fisico e mentale, entrare in un nuovo personaggio a 31 anni, ma il calcio di oggi richiede calciatori polivalenti e il croato, senza dubbio, si è legittimato tra i suoi migliori esponenti.

IL FUTURO - Qualche giorno fa La Stampa ha riportato la notizia di un colloquio tra Mandzukic e Allegri con la rinnovata disponibilità da parte del primo a coprire il ruolo di esterno d'attacco sulla corsia mancina anche nella prossima stagione. Se dovesse arrivare, come probabile, uno tra Douglas Costa dal Bayern Monaco e Federico Bernardeschi dalla Fiorentina, oppure entrambi, il classe '86 potrebbe ritrovarsi senza un posto da titolare. Maggior scelta, però, non avrà certamente un effetto negativo in una squadra quest'anno arrivata scarica all'appuntamento più importante della stagione, in finale di Champions League contro il Real Madrid. Proprio le vicende di Cardiff dimostrano quanto sia importante una figura carismatica come quella di Mandzukic all'interno dello spogliatoio bianconero, che potrebbe vivere l'onda lunga della delusione europea anche all'inizio della prossima stagione. Il croato deve aiutare il gruppo a restare unito e a lavorare senza sosta per non abbandonare il sogno europeo, che resta a portata di mano per la Vecchia Signora.

Che si tratti di un gol d'antologia in finale di Champions League o di un recupero difensivo dopo aver percorso tutto il campo a ritroso contro una qualsiasi squadra di Serie A, il croato resta un guerriero insostituibile per la causa bianconera. Il talento, da solo, non sempre è sufficiente. Grinta e passione sono e saranno sempre alla base del calcio. Per informazioni, chiedere a Mario Mandzukic.