commenta
Un tempo da califfo del centrocampo, poi il calo. Non solo individuale, ma di tutta la Lazio che ha finito per travolgerlo. Sergej Milinkovic Savic ha dato spettacolo anche al San Paolo, nonostante la disfatta finale abbia contribuito a non lasciare grandi tracce di quanto la squadra di Inzaghi aveva combinato prima dell'intervallo. Il gigante serbo però ha offerto una nuova prova di quanto sa essere determinante. Controllo di palla sontuoso se si pensa alla stazza, progressione difficile da arrestare, visione di gioco di intelligenza superiore. A tratti ricorda Pogba. La pecca è nell'interruttore dell'attenzione difensiva che tende troppo spesso a spegnersi: contro il Napoli ha recuperato undici palloni, che non sono pochi, ma ha nettamente abbassato la guardia nel secondo tempo quando i suoi chili e centimetri sarebbero serviti per mettere qualche argine alla marea azzurra.

QUANTO VALE? Il prospetto in ogni caso è di primissimo piano, al punto che la Juve non può smettere di osservarlo con occhi interessati. Il serbo, strappato al Genk nel 2015 per appena sette milioni, è legato adesso alla Lazio da un contratto fino al 2022 privo di clausola rescissoria. Lotito sa di avere in mano una potenziale miniera d'oro e sembra intenzionato ad alzare il più possibile le pretese, magari confidando anche in un buon Mondiale del suo gioiello. I chiacchierati cento milioni sono forse troppi, ma il numero uno biancoceleste - si sa - non è propenso ai saldi. Alla luce dei rapporti attuali tra Lotito e Marotta si fa fatica a immaginare un cordiale tavolo di trattativa, ma allo stesso modo la Juventus non abbassa la soglia dell'attenzione su un potenziale crack. Aspettando il momento giusto per valutare l'affondo.