commenta
Il cielo è sempre più blu, canterebbe Rino Gaetano. E raramente la volta celeste è stata di un blu così luminoso sulla sua Crotone. All'ultima giornata di campionato, all'ultimo respiro, all'ultimo metro, infatti, i calabresi ottengono una meravigliosa e fino a poco tempo fa insperata salvezza. Frutto di orgoglio e sudore, ma anche della capacità di credere in un sogno anche quando esso pareva impossibile. Anche quando gli altri osservavano con la pietà dipinta sul volto. Nicola e i suoi ragazzi ci hanno creduto sempre. E hanno avuto ragione loro.

La sconfitta dello Stadium, che ha consegnato lo scudetto alla Juve padrone di casa, sembrava aver messo la parola fine, ma invece è stato soltanto un passo falso che non ha scalfito la scorza dei sognatori veri. Quelli che non sanno cosa voglia dire arrendersi. E la Juve, che tristemente temeva di aver condannato i rossoblu, un po' sorride. Indirettamente, ovvio. Perché in Calabria tanti, tantissimi hanno il cuore bianconero, perché quando la Vecchia Signora è arrivata a Crotone è stata accolta in maniera meravigliosa. E perché a Torino ci sono tanti calabresi, che hanno lasciato la propria terra non proprio per scelta, ma non hanno dimenticato le proprie radici. Di cui ora possono essere più orgogliosi che mai. Ora che esplode la festa.

La testa va con cattiveria a Lotito e chi non voleva Cenerentole in Serie A. Va a tutti coloro che non ritenevano la piazza all'altezza e che ora si prendono la lezione che meritano. Con più bontà e affetto, invece, la mente vola a Franco Costa, giornalista amato da Gianni Agnelli, ex membro dell'ufficio stampa. Per la solita questione di quei legami bianconeri e rossoblu che non finiscono mai. E ora suonano le note di Rino Gaetano e da Crotone gridano: "Scusateci se restiamo in Serie A". Siete scusati. Anzi, grazie