commenta
Rumors come questi sono capaci di infiammare in pochi minuti il calciomercato europeo: Zlatan Ibrahimovic a Torino, insieme al suo agente Mino Raiola, per motivi che potrebbero riguardare da vicino anche la Juventus. L’attaccante svedese sarebbe volato in Italia per acquistare una nuova Ferrari, ma - sussurra questa voce rilanciata da Top Planet - il viaggio avrebbe offerto l’occasione per un incontro con la dirigenza bianconera. Nulla di confermato, ovviamente, con l’arrivo della prevedibile smentita da parte del club campione d’Italia. Eppure la suggestione di un ritorno di Ibra alla Juve ripropone un orizzonte che più di una volta ha diviso i tifosi.

PERCHÈ SÌ - Pochi giri di parole: Ibrahimovic è senza dubbio il giocatore svincolato più in vista di tutta Europa. Dopo l’ennesima stagione dominante e il grave infortunio al crociato, il Manchester United ha deciso di non rinnovare il contratto dello svedese. Che, dopo l’intervento al ginocchio, sta valutando l’opportunità di un’altra avventura europea prima di appendere gli scarpini al chiodo. Lo sguardo non può non cadere a Torino, lì dove tutto è cominciato: estate 2004, Moggi strappa il gigante all’Ajax per 16 milioni di euro, assicurandosi un futuro fuoriclasse. La carta d’identità recita “36 anni a ottobre”, ma la qualità è sempre la stessa. Non ha partecipato con i Red Devils alla finale di Europa League a Stoccolma, ma quel match deve tantissimo all’apporto di Zlatan: con 5 gol e 4 assist in tutto il torneo, si è caricato sulle spalle la squadra di Mourinho portandola a giocarsi l’unico trofeo che mancava nella bacheca del club. Esperienza, talento e rendimento costante: l’ultima volta che Ibra non è andato in doppia cifra in campionato risale al 2006, proprio con la Juve (7 gol in Serie A). Da allora, un ruolino di marcia pazzesco in Italia, Spagna, Francia e Inghilterra. Senza contare, come nota il partito dei tifosi “a favore”, il possibile ritorno economico sul piano del marketing: un revival Zlatan-Juve, anche soltanto per un anno, comporterebbe un aumento non indifferente delle magliette acquistate, con il nome in bella vista di uno dei calciatori più famosi a livello internazionale (dopo una sola settimana allo United, le vendite sfondarono quota 90 milioni di euro).

PERCHÈ NO - Vi sono però alcuni aspetti che remano contro il possibile “Ibra bis”. A contrapporsi ai diversi tifosi che firmerebbero subito per vedere lo svedese all’Allianz Stadium, ce ne sono molti che - nel mare del web - hanno già emesso una sentenza contraria. Sui social si contano infatti le immagini sarcastiche di Zlatan in divisa nerazzurra, le frecciate (“è arrivato a prendere le ultime cose dal vecchio armadietto di Pogba”, punge qualcuno) e i veri e propri insulti all’indirizzo del giocatore. Che dalla sua ha sempre avuto parole al miele per il passato bianconero: ma quel trasferimento lampo all’Inter, nell’estate più complicata della storia juventina, non può essere proprio dimenticato. La stessa reazione avuta dal popolo della Vecchia Signora due stagioni fa, quando l’ipotesi di rivedere il centravanti a Torino sembrava assistita da non pochi indizi. C’è poi un aspetto tecnico e, soprattutto, fisico: se lo stato di forma di Ibrahimovic non poteva essere messo in discussione prima dell’infortunio, la ricostruzione del crociato aggiunge all’equazione molti più dubbi. Per non parlare dell’inquadramento tattico dell’attaccante, in uno scacchiere come quello di Allegri che conta già su una nutrita schiera di pedine: l’intoccabile Higuain su tutti. Pregi e difetti di un’idea mai passata di moda e che, in un pomeriggio di mezza estate, fa ancora parlare di sé.

@mcarapex