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Si staVar meglio quando si staVar peggio. Lo slogan è facile e immediato, soprattutto dopo l'ultimo weekend di Serie A. Una due giorni che ha visto - tra le altre cose - un rigore che non c'era assegnato al Napoli e uno che c'era non assegnato contro il Napoli, oltre a un clamoroso gol di braccio pieno che ha regalato al Milan la vittoria sulla Lazio. Eppure, come sempre, si parla della Juventus. Una Juventus che ruba e che viene favorita dagli arbitri.

CACCIATORE ALLA MOU - Già, c'è qualcuno che ha osato mettere in dubbio le due espulsioni rimediate dal Chievo sabato sera. Perché se Bastien riceve due cartellini gialli, entrambi sacrosanti, nel giro di una manciata di minuti per due falli su Asamoah, la colpa è della Juve che ruba. Perché se Cacciatore decide di travestirsi da Mourinho e mostrare le manette in faccia ad arbitro, assistenti, quarto uomo e Var vari, la colpa è della Juve che ruba.

CUTRONE COME MUNTARI - E così capita che passi in sordina il gigantesco tocco di braccio di Patrick Cutrone, grazie a cui il Milan è riuscito a battere la sfortunata - Var parlando - Lazio. Una rete poi difesa dallo
stesso giovane attaccante rossonero, che davanti alle proteste di Simone
Inzaghi gli ha più volte risposto di aver toccato il pallone "con la spalla". Non solo la svista e l'errore di arbitro e Var vari quindi, ma anche la manifesta negazione dell'evidenza. Perché loro sono quelli del gol di Muntari, quelli del "si vedeva anche dalla tribuna che era dentro". Già, il gol di Muntari. Il gol di Cutrone, invece, no.