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Undici anni trascorsi in Serie A e tre scudetti vinti, due con la Juventus e uno con il Bologna. Helmut Haller era un giocatore di grande estro e poteva giocare sia da trequartista che da ala, una specie di Julian Draxler degli anni '70 che però, a differenza del suo 'erede' alla Juventus ci arrivò per davvero, nel 1968, proveniente dal Bologna.

Tedesco atipico, estroverso ed amante della vita notturna, nel 1972 venne escluso dalla squadra titolare in un derby di Torino per aver fatto le ore piccole in mezzo alla settimana in un club di Wolverhapton, dopo un match di Coppa UEFA.

Molti dei gol di Anastasi e Bettega furono ispirati proprio dall'estro del fantasista tedesco esaltato, nella sua prima esperienza italiana, da Fulvio Bernardini, allenatore del Bologna. L'allora presidente della Juventus Vittore Catella decise di portarlo alla Juventus nell'ambito di una campagnia acquisti faraonica, quella, appunto del 1968. I cinque anni juventini portano in dote 171 presenze e 32 goal. Le vittorie dei due scudetti saranno però messe in ombra dalle delusioni per le sconfitte nelle finali europee del 1971 e del 1973. La prima era l'ultimo atto della Coppa delle Fiere contro il Leeds, la seconda fu un doloroso KO in finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax di Cruijff. Al termine di quella stagione Haller fece ritorno al suo primo club, l'Augusta, e si ritirò nel 1979.

Muore, affetto da Alzheimer, l'11 ottobre del 2012 all'età di 73 anni.