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Proprio questa mattina su ilbianconero.com abbiamo riportato l'interesse della Juventus per Mamadou Coulibaly, il 'nuovo Pogba', secondo il suo procuratore Donato Di Campli (LEGGI qui)Coulibaly, senegalese, è arrivato in Italia come tanti suoi connazionali, quelli più fortunati almeno, cioè con un barcone. Prima il mare e poi il calcio gli hanno salvato la vita. Ieri Coulibaly ha compiuto 18 anni e Zeman potrebbe farlo esordire in Serie A prima della fine della stagione, come dire: in una stagione tanto disastrata almeno facciamo un pò si spazio alle buone notizie. Le buone notizie, invece, non arrivano dalla Puglia dove questa notte qualche codardo ha dato fuoco alla baraccopoli del cosidetto 'Gran Ghetto' di Rignano, nella campagna pugliese tra San Severo e, appunto, Rignano Garganico.

IL ROGO - Nonostante la baraccopoli (foto statoquotidiano) fosse in fase di sgombero da qualche giorno, circa duecento migranti erano rimasti all'interno delle loro ‘case’ di cartone perché unica garanzia di un lavoro, neppure dignitoso (perché vergognosamente sottopagato) nei campi adiacenti al 'loro' terreno. Qualche giorno fa, appunto, la prefettura aveva dato ordine di sgombrare quelle che possono essere chiamate case solo per comodità di cronaca. Infatti è bastato nulla alla mano piromane e malvagia di altri uomini per bruciare l’intera baraccopoli e far scappare tutti i migranti che vivevano al suo interno. Tutti tranne due: Mamadou Konate e Nouhou Doumbia, uno morto carbonizzato, l'altro intossicato.

PUNTI DI VISTA - Mamadou e Nouhou non erano calciatori ma, proprio come Coulibaly, erano arrivati in Italia su un barcone. Il calcio non ha salvato loro la vita, ma l'ignoranza di questo paese li ha uccisi. Se, come sembra, il rogo che li ha ammazzati è stato doloso c'è da chiedersi perché non l'Italia, l'Europa e il mondo, vista la deriva attuale, non riesca a guardare i Coulibaly, i Mamadou e i Nouhou con gli stessi occhi. Tutti e tre sono ragazzi che, una volta perso tutto, hanno deciso di mettere la loro vita a rischio per arrivare in un paese di cui non sapevano niente e per iniziare una vita che, con la marea sbagliata, poteva anche non iniziare mai. Non stiamo dicendo che Coulibaly abbia avuto o avrà una vita facile una volta arrivato qui, anzi. I razzisti ignoranti che popolano questo paese avranno modo di complicare anche la sua di vita, ne siamo certi. Il fatto è che gli extracomunitari non sono amati in questo paese, ancora meno se sono poveri. Quando diciamo extracomunitari intendiamo, metaforicamente, tutte le minoranze che possono balzarvi in mente, dai neri ai musulmani. La gente farebbe volentieri a meno dei Mamadou e dei Nouhou (almeno a parole perché poi li sfruttano per una manciata di euro al giorno per lavorare sotto al sole cocente) ma mai si priverebbe dei Pogba, dei Coulibaly dei Khedira, degli Zidane, degli Ozil o degli Henry (questi ultimi tutti musulmani). Mamadou e Nouhou sono morti in un rogo alimentato dall'ignoranza di un paese e di un mondo che divide ricchi e poveri in persone utili e inutili e non riesce a capire che tutti quanti, non solo gli extracomunitari, navighiamo sulla stessa barca.

@lorebetto