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Che poi, chi sarebbe davvero l'uomo giusto? Quello in grado di portarti al di là della crisi, del dolore, delle necessità? Se il divorzio da Allegri sembra essere il passo ideale, scegliere il sostituto rischia di farsi passo nel vuoto. Una differenza così sottile, eppure così netta. Che genera inevitabilmente incertezze

Se fossimo in un altro punto della stagione, uno di quelli in cui ti sembra d'avere un'altra vita davanti, probabilmente la società non avrebbe avuto così tanti dubbi. Del resto, 7 punti in 9 partite sono medie da retrocessione, uno shock termico per una squadra abituata a restare a certe altezze, o comunque a non soffrire così tanto il grande freddo dal primo posto.

Com'è ormai prassi, anche qui Allegri si salva grazie al suo passato, continuando a gettare ombre su presente e futuro. Sembra una storia al capolinea perché lo è diventata. E in nemmeno tre mesi. 

Ma chi prendere al suo posto? E perché non iniziare subito un nuovo percorso, possibilmente già virtuoso

Se il 99% dei tifosi bianconeri si è ormai convinto che Max non sia più l'uomo giusto - resiste giusto chi lo paragona all'Inzaghi della scorsa stagione, dimenticando però che tipo di calcio faceva l'Inter e che risultati (in crescendo) ha poi ottenuto, in Italia e in Europa -, il dibattito è rimasto feroce allo stesso modo. Atipico, se vogliamo. Okay cambiare, ma è okay traghettare? E sarebbe Montero, quella scelta ideale?

Montero che non ha certo brillato per gioco e risultati con la Primavera. Che non ha alle spalle una carriera importante in panchina. Che è un nome forte, con una forte mentalità, ma con il pedigree tale da spostare gli equilibri di una squadra smarrita? Domanda retorica, naturalmente.

All'improvviso, il nodo alla cravatta di Cristiano Giuntoli sembra strettissimo. E' appena nata la sua era, in un giorno di sole d'aprile, perfetto per rinascere. Continuerà a farsi scegliere, o finalmente sceglierà?