commenta
Dopo sei stagioni vissute alla grande osservando la concorrenza dall’alto in basso, era anche possibile se non addirittura prevedibile che per la Juventus potessero presentarsi tempi meno, diciamo così, imperiali. Certamente fa un effetto un poco strano essere costretti a leggere la classifica e constatare che stiamo indietro di due passi a quella specie di “freccia azzurra” che si chiama Napoli e che sta procedendo su ritmi davvero eccezionali. Di qui a volersi iscrivere al club dei disfattisti o di coloro i quali sono pronti a intonare un requiem bianconero ci corre parecchio.

Luca Vialli, per esempio, anche al di là della sua esperienza di campione un’idea precisa se la è già fatta e non ha esitato a dichiararla pubblicamente. Secondo lui sarà proprio la squadra allenata da Sarri a vincere il prossimo scudetto. E le motivazioni che spingono l’ex grande bomber del calcio italiano a esporsi in maniera così netta non sono soltanto legate a questioni di carattere tecnico o tattico. Può essere che Vialli abbia ragione pur mettendo nel conto il fatto che un campionato così  lungo e difficile come il nostro può sempre riservare sorprese che non ti attendi.

Da parte mia, anche nel tentativo di compiere una sorta di esorcismo preventivo, fin da prima che i giochi avessero inizio ebbi a dire che questo già in corso non sarebbe stato il campionato della “Juve Padrona” sulla scia delle precedenti sei stagioni. In più mi permisi di aggiungere che la squadra bianconera avrebbe dovuto fare i conti con un’avversaria la quale proprio perché aveva cambiato poco o niente rispetto  al passato prossimo avrebbe certamente aggredito il terreno della battaglia con tutte le armi già sperimentate e con, in sovraprezzo fondamentale, quella “fame” di gloria che oggettivamente la Juventus non può più avere anche a livello psicologico dopo le grandi abbuffate. E se a quella “fame” si aggiungono la spensieratezza per la consapevolezza di dare tutto perché nulla vi sarebbe da perdere allora mi viene da dire che probabilmente Vialli ha visto giusto.

La qual cosa, comunque, non deve togliere alla Juventus il sacro dovere di provarci con la convinzione di potercela fare. La squadra di Allegri, quest’anno, non è più forte ma neppure più debole del Napoli. La fida che probabilmente si concluderà al fotofinish è entusiasmante sotto il profilo emotivo e agonistico esattamente come quelle del passato in cui sulle due sponde si trovavano Maradona e Platini. Alla fine la spunterà chi riuscirà a mantenere i nervi saldi e tutta l’autostima necessaria. Qualità, queste, che fanno parte integrante per i Dna bianconero. Un valore aggiunto che il Napoli, per bello e forte che sia,  potrebbe anche non possedere in misura sufficiente. Senza contare che una sollecitazione emotiva troppo forte e violenta  potrebbe confondere Sarri e i suoi giocatori. E se così fosse anche Vialli, che è persona intellettualmente onesta, dovrà ammettere di essersi sbagliato