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Oggi è una giornata speciale per Leonardo Bonucci, come per tutti i papà d'altronde. Ma per lui un po' di più, così come lo è un po' di più per tutti quei papà che hanno lottato e pregato, sofferto e infine gioito per la salute dei propri figli. Oggi è una giornata speciale per Bonucci, il calcio non conta. Sia che parta dal primo minuto o che rimanga in panchina, per una domenica il calcio non conta e conta poco pure la Juve. Oggi, non conta il calcio, non conta la Juve, non conta il futuro né il rapporto con Allegri, anche se poi c'è una solita domenica da vivere per conquistare i tre punti. Oggi è la festa del papà, oggi è la festa anche di Bonucci che in questi mesi è diventato un simbolo con tutta la sua famiglia, nel ritrovarsi costretto a vivere e poi a superare il dramma fortunatamente a lieto fine del piccolo Matteo.

 

IL RACCONTO – Sempre al fianco della amata moglie Martina Maccari, che insieme all'altro figlioletto Lorenzo ha saputo fare quadrato diventando un esempio da seguire per tutte le altre famiglie che purtroppo si ritrovano a vivere quotidianamente situazioni simili. Il giro del mondo hanno fatto quelle lacrime che hanno bagnato il volto di Bonucci durante la confessione in occasione di una conferenza stampa della Nazionale a settembre, a chiudere un periodo poi raccontato successivamente così dal difensore bianconero: “Estate, vacanze a Formentera dopo i campionati europei in Francia. Tre settimane prima a Matteo era stata rimossa una piccola ernia inguinale. Una sciocchezza, eppure abbiamo la sensazione che Matteo sia diventato un bimbo diverso. All'inizio pensiamo che la ragione sia da ricercare in un residuo di anestesia da smaltire, ma poi una serie di suoi comportamenti ci preoccupano. Torniamo immediatamente a Torino, decide mia moglie. Gli esami diagnostici rivelano una patologia acuta. Bisogna intervenire subito. Il giorno successivo Matteo entra in sala operatoria alle otto della mattina e ne esce alle quattro del pomeriggio. Mentre superava le porte della chirurgia Matteo ci ha fatto il verso del leone, come se volesse infondere coraggio più a noi che a sé. Dopo ho raccolto il suo peluche, un orsetto bianco, mi sono seduto in un angolo della stanza e ho fatto una chiacchierata con Dio: sia fatta la tua volontà, gli ho detto, ma non dimenticare che è solo un bambino. Matteo è tornato a casa il dieci agosto, a tredici giorni dall'intervento. Un recupero record”.
 

IL REGALO PIU' BELLO - Il regalo per questa festa, poi, Bonucci l'ha già ricevuto da tempo come raccontava a Repubblica : “Ho festeggiato il Natale a Viterbo, casa mia, con tutta la famiglia. Il Capodanno a Sestriere con mia moglie Martina e i nostri figli. Momenti semplici, con un regalo che ci ha fatto qualcuno più grande di noi. A Matteo ora ripetiamo spesso una sorta di mantra: sei tu il nostro campione, hai vinto la partita più difficile. Gli leggo libri di favole, le storie di Cars. È tornato a giocare con suo fratello, presto potranno anche ricominciare a fare la lotta. Finalmente sta bene fisicamente e psicologicamente".