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La tifoseria bianconera, dal giorno della fondazione della società, è sempre stata riconosciuta come una tra le più sportive d’Italia per ciò che riguarda gli aspetti fondamentali della passione e della fede. Essere “a favore” ed evitare di essere “contro” perché l’amore perla propria squadra non deve presupporre automaticamente l’odio per l’avversario. L’agonismo è un atteggiamento sano, l’antagonismo è una brutta malattia che offusca la mente e genera violenza. Il popolo bianconero, sotto questo profilo e salvo rare eccezioni che peraltro aiutano a confermare la regola, si è sempre dimostrato rispettoso di questo teorema non dico pacifico ma comunque improntato alla tolleranza.

Questo pomeriggio qualche dissennato, forse per via dell’eccessivo caldo, ha deviato dal percorso tradizionale. La maggioranza dei tifosi che si è riunita davanti al “Medical” per accogliere Bernardeschi in base a ciò che lui merita come campione destinato a ottimizzare la macchina juventina si è comportata in maniera degna e adeguata alla filosofia bianconera. Inneggiando, cioè, al nuovo arrivato. Poi, però, da un gruppo tra i presenti alla”festa” sono partiti cori volgari e offensivi all’indirizzo di Bonucci. Una manifestazione di ottusità sportiva e di maleducazione civile che non condividiamo e che non vogliamo tollerare proprio in qualità di juventini.

Il difensore passato al Milan ha operato la sua scelta quasi certamente anche perchè spinto a farla da agenti esterni alla sua volontà. Ma non è questo il punto. La questione semmai è legata alla necessità prioritaria di dimenticare definitivamente Bonucci e di farsene una ragione rispetto alla sua fuga. Ciò che conta è il presente e anche il futuro della Juve con i suoi giocatori e con quelli che verranno. Insultare o odiare rappresentano in ogni caso sentimenti forti. L’indifferenza invece dimostra che non è successo nulla di grave o di irreparabile. Insomma certi tifosi dovrebbero astenersi da comportamenti del genere che rischiano di coinvolgere l’intero popolo bianconero dentro quel vortice di pericolosa antisportività madre della violenza che dà ragione ai napoletani quando insultano Higuain o agli ultrà viola quando si scatenano contro Bernardeschi. La Juve è diversa. La sua gente deve esserlo.

@matattachia