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Ieri e per tutto il giorno il nostro (e vostro) sito è stato investito da una violenta tempesta in arrivo dal “pianeta Twitter”. Una nuvola d’ira, per citare lo scrittore e juventino Giovanni Arpino, gonfia di proteste e insulti per ciò che su Ilbianconero.com era stato scritto a proposito del “caso” Buffon-Benatia-Chiellini (LEGGI QUI). Critiche e opinioni contrarie fanno parte della dialettica democratica quindi sono legittime. L’accusa, dolorosa e ingiusta, di essere “anti-juventini” è invece insopportabile per il semplice fatto che è falsa.

Invito caldamente il popolo della Rete ad andarsi a rileggere nel nostro archivio l’editoriale scritto, due anni fa, con il quale battezzavamo la nascita di questo portale. Fummo molto chiari e determinati nel voler sottolineare che Ilbianconero.com sarebbe stato un modello di pubblicazione “super partes” e non un organo di partito, pur andando fiero della sua appartenenza di bandiera e di ideologia sportiva. Dunque non un giornale “della Juventus”, ma “per la Juventus” e per tutto il popolo autenticamente bianconero. Tant’è, e il fatto non deve sorprendere, che nessun lamento e nessuna protesta è arrivata, ieri, dalla società per ciò che avevamo scritto. Ci conoscono, sanno chi siamo e la stima è reciproca.

Dunque, come direttore e come juventino dal tempo della ragione, mi piace ribadire insieme con i miei bravi e giovani giornalisti il concetto originale che quale quotidianamente ispira il nostro lavoro, non sempre facile, di informazione intellettualmente libera e possibilmente obiettiva. Sarebbe troppo  comodo recitare la parte dei “servi sciocchi” per ottenere il consenso di tutti e anche di coloro che ragionano, faziosamente, con la pancia piuttosto che con il cervello. Non sarebbe, però né costruttivo né eticamente serio.

La politica del “sì” ad ogni costo e del “pronismo” al sovrano è odiosa e persino mortificante per lo stesso “re” se costui è “illuminato” come in effetti lo sono i responsabili della Juventus. Non praticheremo mai una simile messinscena e ogni volta che ci accorgeremo che il “re è nudo” lo scriveremo come abbiamo sempre fatto. Come è accaduto ieri. Per nostra dignità, per il bene della nostra Juventus e del suo popolo di autentici tifosi.