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Carlo Nicolini e Mircea Lucescu sono stati tra i principali punti di riferimento del Douglas Costa europeo. Arrivato allo Shakhtar giovanissimo nel gennaio 2010 a vent'anni ancora da compiere, per cinque anni ha vissuto quotidianamente con Nicolini, fedelissimo braccio destro di Lucescu negli anni, che ce lo racconta così in esclusiva: “Quando è arrivato da noi era un ragazzino. Grande talento, anzi infinito talento. Ma anche poca predisposizione al sacrificio, forse perché spaesato nel suo passare dal Brasile all'Ucraina nonostante la nutrita colonia brasiliana sempre presente nel nostro Shakhtar. Una situazione che è però durata molto poco: qualche strigliata ben mirata e ben presto si è imposto anche per applicazione e impegno”.

 

Sempre più vicino alla Juve, che giocatore si sta trattando?

“Un top player assoluto, non ha nulla da invidiare a nessuno. Douglas Costa oggi ha tecnica, è tatticamente disciplinato, ha esperienza internazionale e struttura fisica. Se la Juve dovesse acquistarlo, si porterebbe a casa un campione al massimo della propria potenzialità e maturità”.

 

Si parla di un'operazione che bonus inclusi potrebbe portare la Juve a spendere 50 milioni per il cartellino e 6 di ingaggio: troppi?

“In un mercato falsato dal campionato cinese, vedo cifre simili spese per giocatori che rispetto a Douglas Costa sono dei brocchi. In tal senso penso che siano soldi spesi benissimo, l'affare lo farebbe chi lo compra”.

 

Al Bayern ha però trovato poco spazio, come mai?

“Bisognerebbe chiederlo ad Ancelotti, io ero sicuro che dopo il primo anno di ambientamento in un club del genere sarebbe poi diventato un titolare. Il Bayern ha preso altre decisioni puntando su campioni affermati ed esperti come Robben e Ribery, mica gli ultimi arrivati. Ma credo che sia questo il motivo che lo ha portato a valutare la cessione. Douglas Costa non è una testa calda, anzi. Anche dallo Shakhtar, se ne andò senza sbattere la porta, la situazione ambientale in Ucraina era delicata e c'erano già grandi club attorno a lui. Infatti siamo ancora in contatto, a dimostrazione di come non si sia dimenticato di chi ha incontrato sul suo percorso e lo ha aiutato a crescere. Così ora non credo stia facendo le bizze, il Bayern punta sul altri giocatori e lui allora cerca un club di pari valore dove poter essere considerato al centro del progetto”.

 

Cosa può dare in più alla Juve?

“Giocate decisive, prima di tutto. È uno di quei calciatori che anche quando la squadra non ingrana sa risolvere la partita con una sola giocata. È un ragazzo solare, con un carattere non prorompente, come tanti brasiliani. Ma in campo è un leader autentico, un trascinatore”

 

È 'solo' un esterno?

“No, può far tutto. Negli ultimi anni ha giocato quasi solo esterno, magari passando da una fascia all'altra. Ma la verità è che sa adattarsi ad ogni circostanza tattica, può assolutamente fare anche la seconda punta o il trequartista. Se andasse alla Juve, saprebbe occupare tutte le posizioni dell'attacco bianconero, giocando anche alla Dybala per intenderci. In tal senso è sicuramente un giocatore che la Juve non ha ancora, non mi stupisce che stiano provando a portarlo a Torino”.

@NicolaBalice