commenta
Dalla speranza alla delusione: in Borsa, così come sul campo, fa rumore la sconfitta della Juventus in finale di Champions League. Il 4-1 subito dal Real Madrid nel match di Cardiff ha abbattuto le ambizioni di società e tifosi a un passo dal trofeo più atteso, la Coppa che a Torino manca da 21 anni. E gli effetti della gara contro i Blancos, d’altro canto, si sono estesi anche a Piazza Affari.

PROFONDO ROSSO - L’inizio di questa settimana ha visto l’immediato crollo del titolo bianconero: la seduta di lunedì si è chiusa con un fragoroso -11,59%. Uno scivolone quasi annunciato, dopo un’apertura sotto i valori minimi a cui ha fatto seguito un andamento non esaltante (chiusura a 0,702 €). Ieri il replay, con un’altra seduta in profondo rosso; -10,97%. Le azioni del club campione d’Italia hanno chiuso la giornata di martedì a 0,625 €, mettendo il punto esclamativo su un rendimento settimanale da dimenticare (-17,41%). La flessione fa ancora più notizia, se si paragonano i dati di questi giorni con la straordinaria cavalcata iniziata ad aprile: il 4 maggio il titolo aveva sfiorato quota 1 euro, chiudendo a 0,94.

EFFETTO CHAMPIONS - Il percorso delle azioni della Juventus si è rivelato quasi speculare a quello della squadra sotto il piano dei risultati sportivi. Il filotto di vittorie europee culminato con la qualificazione in finale di Champions è coinciso con le vette da primato del titolo. Ed è proprio con il crollo bianconero a Cardiff che è possibile spiegare il clamoroso ribasso del club in Borsa. Lo sprint degli operatori pronti a vendere si potrebbe infatti giustificare con l’incertezza nei confronti della squadra per l’immediato futuro. La sensibilità degli investitori, insomma, è stata allertata dalla prospettiva che la Juve decida di rivoluzionare l’organico in questa sessione di mercato, dopo la seconda Champions sfumata in extremis in tre stagioni. Un po’ quanto visto con altre finaliste sconfitte in Champions nelle ultime stagioni, come Borussia Dortmund e Atletico Madrid (che pure, come la Juve, è riuscito nonostante le cessioni a raggiungere un’altra finale a due anni di distanza). Un’eventuale metamorfosi della rosa, tale da rendere meno scontati nuovi trionfi nell’immediato - nonostante un ciclo straordinario che perdura da sei stagioni - avrebbe fatto crescere i venditori, pronti ad approfittare di potenziali debolezze.

Il timore di un ribaltone non deve comunque far dimenticare i risultati da record del club, anche dal punto di vista finanziario: arrivando in finale di Champions League la Juve ha già incassato premi dall’Uefa per 109 milioni di euro (più di quelli assicurati al Real Madrid). E il prossimo 30 giugno, con la chiusura dell'esercizio in corso, la Vecchia Signora è pronta a sfondare nuovi record...