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Due 10, due storie diverse, due classi diverse. Tra il 1974 e il 1993 passano appena 19 anni, ma tutto è cambiato. No, non è un discorso generazionale e nemmeno proverbiale sulla scia di un banale "Non ci sono più le mezze stagioni", ma la realtà dei fatti. Il mondo si evolve e con esso le sue personalità. Alessandro Del Piero iniziava a vestire la maglia della Juve nel 1993, proprio quando, in un quartiere di Laguna Larga, Paulo Dybala veniva al mondo, e  qui sta tutta la prima differenza. Dal più terreno calcio anni '90 - i fan del romantico ricorderanno la celebre foto di Del Piero e Zidane con una fetta di pizza al trancio all'Autogrill - alla nostra epoca social, in cui tutto è così impacchettato. Non sta a noi giudicare cosa sia meglio, ma tant'è. Epoche diverse, calcio diverso, personalità diverse, ma Paulo oggi, nonostante quel 10 sulle spalle, non è Alex, ed ecco perchè.

LE PUNIZIONI - Proprio oggi, nel giorno del compleanno dell'ex capitano bianconero, Dybala sfida (o meglio rilancia la sfida) Del Piero nella famosa e promessa gara di punizioni. Dove? Sui social naturalmente, precisamente sotto uno scatto in quel di Mosca. Divertente sicuramente, presuntoso? Chissà, ma non importa. La differenza sta nei modi e nel mezzo, che alla Joya è costata più di qualche critica. I tifosi della Juve subito l'hanno rimproverato per un atto di spavalderia, un po' come se in una vecchia coorte un cavaliere osasse sfidare il Re.

PRESERVATO E 'CACCIATO' - L'ultima differenza, poi, l'abbiamo conservata per il finale, e sta tutta nell'approccio della Juve ai suoi numeri 10. Personalità diverse, già detto, figlie di momenti diversi, anche questo sottolineato, ma per questo distanti anni luce. Il ricordo, condivisibile da tutti, del Del Piero professionista è quello di un ragazzo con carattere, forza e tanti colpi, ma che mai ha azzardato una parola fuori posto. Lavoro, silenzio, lavoro, giocate importanti, ma mai un'esternazione pubblica, anche nei momenti più difficili. Le "bizze" di Dybala, invece, sono quanto di più lontano ci sia da quel modello perfetto, che siano per nervosismo o per problemi di sostituzioni. Eppure, la Juve lo preserva, dimostrandosi diversa dal passato. Del Piero, quando fu "cacciato" da Agnelli - mossa ancora non perdonata dal più dei tifosi - avrebbe firmato in bianco, si sarebbe messo in disparte, pur di chiudere al fianco della sua Signora. Certo, direte voi, ma l'ètà è ben diversa e il valore economico (oltre che tecnico anche). Vero e giusto, ma la storia, quella che porta le lacrime con sè al momento del saluto di uno stadio intero si fa alla Del Piero. Anche per questo oggi Paulo, non può essere come Alex, potrà esserlo forse domani.