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"Bisogna trovare tutti insieme il modo di tenere i giocatori: alla fine decidono loro, e se hanno le palle restano". Pensieri e parole di qualche settimana fa di Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus. E Paulo Dybala, avrà le palle (per dirla alla Nedved) per restare alla Juve?

Ad ascoltare le parole della Joya a France Football qualche dubbio inizia a sorgere: "Io alla Juve per sempre? Non voglio fare promesse quando non dipende da me, ma non voglio neppure dire che sarà la mia ultima stagione qui. Penso al presente e voglio vincere tutto, nel calcio di oggi non si sa come sarà il futuro". Dybala non dice chiaramente quello che tutti i tifosi bianconeri vorrebbero sentire da lui: "Voglio restare alla Juventus per sempre". Le frasi dell'argentino sembrano preludere, in tutto e per tutto a un finale già scritto, alla Pogba per intenderci. 

Non sarebbe uno scandalo, intendiamoci, se Dybala lasciasse la Juventus (nel 2018, o nel 2019). Che il "campionato italiano sia un torneo di passaggio" ce lo ha detto a più riprese proprio Andrea Agnelli. E come si potrebbe condannare un campione in ascesa come Dybala, se un giorno decidesse di accettare un'offerta dalla Liga o dalla Premier? Sarebbe nella normalità delle cose. Quel che non piace, soprattutto ai tifosi, è la mancanza di chiarezza che permea queste situazioni. "Non dipende da me", dice Dybala. Ma non è vero, dipende quasi esclusivamente da lui, perché i grandi giocatori (e lui lo è) decidono il proprio destino (lo abbiamo visto con Neymar). Il classe 1993 di Laguna Larga ha in mano il proprio destino: potrà scegliere di andare in un campionato più importante della Serie A, se lo vorranno, oppure potrà scegliere di 'avere le palle' per diventare una bandiera della Juventus. Dipende solo da lui, non da altri.

Intanto, la quotidianità ci parla anche di questioni tecniche e tattiche. Di un Allegri tentato dal 4-3-3, ma dubbioso proprio sull'adattabilità di Dybala a un modulo che porterebbe l'ex Palermo a giocare più lontano dalla porta. Problemi importanti, ma minori rispetto al quadro di fondo, che riguarda ora più che mai il futuro del numero 10.