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L’inizio di stagione della Juventus 2017-18 ha restituito agli occhi del pubblico un Paulo Dybala da Scarpa D’Oro. L’argentino, a dispetto del nuovo e prestigioso ruolo da numero 10, sta mantenendo un ritmo da vero “Nove”: la stessa maglia indossata ai tempi del Palermo, ma con un ruolino di marcia che potrebbe portarlo a superare qualsiasi record. Il discorso, tuttavia, riguarda al momento il solo campionato italiano.

SENTENZA NAZIONALE - Sono 12 i gol di Dybala in 7 partite giocate in Italia in questa stagione. Si parte dalla doppietta rifilata alla Lazio in Supercoppa, per arrivare al bis contro il Torino nel derby di andata in Serie A. Nel nostro campionato, la Joya sta segnando in media una rete ogni 47 minuti: la sentenza argentina ha “graziato”, in 466 minuti da dominatore nazionale, soltanto l’attenta Fiorentina di Pioli. Inevitabile che allora lo sguardo si sposti alla Champions League, inaugurata tristemente con il tracollo di Barcellona e con un paragone - quello con il connazionale Lionel Messi - ripetuto più volte e spazzato via con altrettanto facilità dalla Pulga. Le marcature di Dybala nel massimo torneo continentale si contano letteralmente sulle dita di una mano: 5, dalla rete contro il Bayern Monaco del 23 febbraio 2016 alla doppietta contro il Barça dello scorso 11 aprile. Curiosamente, sono ancora 466 i minuti trascorsi in Champions da quell’ultima perla siglata contro i blaugrana, in un 3-0 fondamentale nella cavalcata verso Cardiff.

A SECCO IN CHAMPIONS - La coincidenza numerica, lungi dallo scatenare i superstiziosi, serve per evidenziare la differenza del Dybala italiano da quello europeo. A secco all’andata e al ritorno delle semifinali contro il Monaco, praticamente invisibile in finale contro il Real Madrid - in una stagione che aveva in ogni caso visto numeri di gran lunga più “umani” anche in Serie A - la Joya è alla ricerca di riscatto sui palcoscenici più importanti.Primo step, stasera contro l’Olympiacos, in una sfida da dentro o fuori per la Juve di Allegri. Perché anche un’eventuale Scarpa D’Oro - conquistata a suon di gol entro i confini nazionali - non avvicinerebbe Dybala al Pallone D’Oro, quello che l’idolo Messi ha già sollevato in cinque occasioni. Per avvicinarsi ai più grandi serve la Coppa dalle Grandi Orecchie e magari quel Mondiale che pure Lionel si è visto scappare dalle mani. Allora sì, i paragoni inizierebbero a farsi interessanti…

@mcarapex