commenta
Dopo il “falso nove” - il centravanti che c’è ma non si vede - ecco arrivare il “nove falso”, che si fa notare benissimo anche senza essere presente. No, sulla schiena di Paulo Dybala non campeggia il numero 9 delle prime punte, eppure lo score della Joya in questo inizio di stagione fa impallidire anche i migliori bomber d’Europa. Con la doppietta rifilata al Torino, l’argentino della Juventus tocca quota dieci gol in campionato, a richiamare il 10 in bella mostra sulla maglia. Per intendersi: Lukaku ha segnato finora 6 gol con il Manchester United in Premier League, la stessa cifra di Aguero con il Manchester City, mentre Lewandowski è arrivato a 7 in Bundesliga. Ma dove può arrivare concretamente Dybala?

RITMO CLAMOROSO - La proiezione, in rapporto alle reti segnate nelle prime sei giornate di Serie A, è da fantascienza: la Joya della Juventus, mantenendo questo ritmo, sfonderebbe quota 60 gol nel nostro campionato. Ipotesi assolutamente improbabile: eppure lo stato di forma mostrato da Dybala fino a questo momento rasenta l’onnipotenza calcistica. Paulo segna praticamente da ogni posizione, dentro e fuori dall’area di rigore, da calcio da fermo (due le punizioni dirette messe a segno dall’inizio della stagione) e su iniziativa personale. Certo, la vecchia considerazione del “fa reparto da solo” aderisce a fatica al profilo del numero 10 bianconero, se è vero che il nuovo ruolo all’interno degli schemi di Allegri gli permette di svariare lungo tutto il fronte dell’attacco: merito della sua qualità, ma anche del movimento dei compagni, che più di una volta hanno mostrato effettivamente di “giocare per lui”. Si veda Douglas Costa, che nel primo tempo contro il Torino (dopo uno straordinario elastico), ha preferito servire il compagno arretrato piuttosto che crossare per Mandzukic al centro dell’area. Ribaltato il ruolo di collante tra centrocampo e reparto offensivo, ieri è stato addirittura Higuain - seppur con una giocata involontaria - a premiare Dybala per la rete del 4-0.

VERSO IL RECORD - Dybala tenta in media 5.7 conclusioni a partita verso la porta avversaria, centrando lo specchio nel 65% dei casi. Numeri che dimostrano la straordinaria convinzione raggiunta da un giocatore che, in tutta l’annata precedente (al netto degli infortuni) si era fermato a quota 11 reti. E se 60 gol in Serie A rappresentano obiettivamente un tetto irraggiungibile, il record detenuto dallo stesso Higuain - 36 marcature due stagioni fa con la maglia del Napoli - potrebbe essere a serio rischio. Ad agevolarlo proprio il momento deludente del Pipita, apparso in ritardo di condizione e psicologicamente abbattuto dopo l’esclusione dalla Nazionale argentina nell’anno del Mondiale. Certo, l’abbondanza di alternative sulla trequarti di Max Allegri - rinforzata da un mercato attento soprattutto a quella zona di campo - permetterà al tecnico di far riposare più volte Dybala nel corso della stagione. Eppure, come già accaduto contro il Chievo, pure da subentrante la Joya dimostra tutto il proprio killer instinct. Come se la storia stessa della Juve gli chiedesse a gran voce di scrivere un altro, importante, capitolo. Battere ogni primato da numero 9 senza essere un numero 9? Sfida accettata: Dybala non si ferma più.

Dybala può superare il record di gol (36) di Higuain in un solo campionato? VOTA qui


@mcarapex