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Le buone notizie per questa Juventus incerottata arrivano dal volto sorridente di Paulo Dybala, tornato ad allenarsi regolarmente con il gruppo a Vinovo e pronto a tornare tra i convocati dopo 43 giorni dall’infortunio ai flessori subito contro il Cagliari. La Joya scalpita in vista del derby della Mole, partita mai banale per il popolo bianconero e per lui, che all’andata firmò una doppietta spettacolare. Ma i granata rievocano nella mente dell’argentino un altro ricordo, forse ancora più significativo: l’11 dicembre 2016, reduce da un’altra lesione muscolare, Dybala fu lanciato in campo nel secondo tempo all’Olimpico Grande Torino al posto di Mandzukic, mettendosi subito in mostra con un dribbling e il servizio per il definitivo 3-1 di Pjanic.

PAULO IN, MARIO OUT - Sarebbe sbagliato (oltre che ingiusto) affidare a Dybala il compito di svoltare la stagione della Juve. Numeri alla mano, senza di lui i bianconeri hanno messo a segno 15 gol in sei partite tra campionato, Coppa Italia e Champions League. Si legga fra le righe: l’attacco non è attualmente il problema di questa squadra. Ma se è vero che nelle ultime uscite la formazione di Allegri ha sofferto più dell’assenza di Matuidi che di quella della Joya, il ritorno del numero 10 offrirà comunque una variabile importante. Soprattutto se, come si spera, il tecnico decidesse di cogliere l’occasione per dare nuova benzina alla trequarti bianconera. Il riflettore è puntato in questo momento su un Mandzukic troppo inconcludente per essere vero, flop numero uno del redivivo 4-2-3-1 visto martedì contro il Tottenham. I black-out di Mario si fanno sempre più frequenti in questa stagione e, a maggior ragione dopo il 2-2 di Champions League (non che contro la Fiorentina fosse apparso in grande spolvero), l’ipotesi di confermarlo sulla fascia sinistra appare quasi una follia a prescindere dai prossimi avversari. Il dolore all’anca non ha impedito al croato di scendere in campo insieme a Dybala nell’allenamento odierno, ma il suo destino tattico - per il bene della Juve - dovrà essere opposto a quello di Paulo. Uno finalmente in campo, l’altro in panchina, con Douglas Costa o Bernardeschi pronto a prendere il suo posto. 

@mcarapex

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