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Derby d’Italia o derby di Croazia? Juve-Inter sarà il teatro di una particolarissima, ovviamente dal solo punto di vista sportivo, guerra dei Balcani. Mandzukic e Perisic, Brozovic e Pjaca, la sfida tra bianconeri e nerazzurri si consumerà anche e soprattutto sulle vie che collegano Spalato e Zagabria.


MANDZUKIC E PERISIC - Nella prima città è nato Ivan Perisic, cresciuto non a caso nelle giovanili dell’Hajduk. La sua carriera è poi proseguita in Francia nel Sochaux, in Belgio al Roeselare e al Club Bruges e in Germania al Borussia Dortmund e al Wolfsburg. Proprio dai biancoverdi lo ha prelevato l’Inter nell’estate 2015: un’affare da 20 milioni complessivi, ma si può dire che l’esterno offensivo abbia ripagato appieno l’investimento (16 reti siglate in tutte le competizioni). Il paragone va ovviamente a scomodare Mario Mandzukic, tornato di recente al ruolo delle origini: ala sinistra, proprio come il connazionale dell’Inter. Nato a Slavonski Brod, il gigante bianconero è maturato nel Marsonia, prima di arrivare a Zagabria prima con la maglia dell’NK e poi con quella della Dinamo. Quindi il Wolfsburg, che ha lasciato appena un anno prima l’arrivo di Perisic. I due compagni di Nazionale si sono dunque sfiorati a livello di club, ma stasera si guarderanno in cagnesco dai lati opposti del campo. Sotto il profilo realizzativo è indubbia la superiorità del nerazzurro (7 gol in questo campionato, contro i 4 di Mario), ma il “Mr No Good” bianconero fornisce un apporto ad entrambe le fasi che è semplicemente impagabile. 

 

BROZOVIC E PJACA - Un simile aiuto lo dovrebbe garantire un altro “fratello della Dinamo” come Marcelo Brozovic, protagonista di troppe prestazioni in chiaroscuro con la maglia dell’Inter, dalla gestione Mancini a quella Pioli (de Boer, addirittura, lo aveva escluso per motivi disciplinari). Il centrocampista ha in Zagabria la propria città Natale, proprio come Marko Pjaca, ennesimo talento sfornato dalla Croazia degli anni Novanta. Entrambi sono chiamati ad una crescita attesa da tutti i tifosi: ma se il nerazzurro classe ’92 ha già avuto le proprie occasioni nelle due stagioni trascorse in Serie A, lo juventino di tre anni più giovane non è ancora riuscito a guadagnarsi un esordio da titolare. Chissà che il big match di stasera non possa offrire ad entrambi l’opportunità di compiere il definitivo salto in alto. La sensazione è che, quando arriverà il suo momento, Marko potrà diventare decisivo nella Juve come mai Marcelo lo è stato nell’Inter (salve rare occasioni, vedi doppietta contro il Genoa)


@mcarapex