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Juventus e Inter non possono permettersi di avere giocatori intoccabili. Sono due squadre che puntano al massimo per natura e la corsa verso i grandi obiettivi non può interrompersi per colpa di un'assenza. Tuttavia è innegabile che per entrambi ci siano giocatori meno sostituibili di altri. E nella fattispecie sono i due leader difensivi. Leonardo Bonucci da una parte, Miranda dall'altra. Juve-Inter sarà anche uno scontro tra loro due, pilastri anche delle rispettive nazionali.

Per il numero 19 bianconero la sfida all'Inter è speciale, perché è da lì che proviene, è con i nerazzurri che ha mosso i primi passi nel calcio che conta, anche se poi l'affermazione definitiva è avvenuta a Bari. Lontani ricordi, ormai, per uno che ha indossato la maglia della Juve come una seconda pelle e per la Signora ha detto no a tutti, anche a Guardiola e ai milioni del Manchester City. Per Miranda, uno abituato a stare dalla parte di chi deve interrompere un'egemonia, come ha spesso fatto con il suo Atletico contro il Real nel derby di Madrid, una gara stimolante, ma per lui la Juve è solo un altro grande nemico. Lui, che ha scelto l'Inter quando non se lo sarebbe aspettato nessuno e ora sta guidando la ricostruzione nerazzurra. Come un leader silenzioso, che trasmette tranquillità in ogni circostanza. Anche sul terreno più ostico d'Italia.

Due leader, con caratteristiche diverse, ma pregi simili. Miranda non ama giocare la palla come Bonucci, che invece veste con estremo piacere il compito di 'regista di riserva', ma entrambi sono dotati di un ottimo senso della posizione, sebbene poi esso emerga diversamente per i diversi stili di gioco delle rispettive squadre. Qui il duello è acceso, perché Miranda ha comunque alle spalle una carriera importante, ma a trionfare è Bonucci. Attualmente ritenuto da più parti tra i migliori al mondo, premiato come miglior giocatore della scorsa stagione, il difensore bianconero vive un periodo d'oro in cui non teme rivali.

@Edosiddi