Dei primi 14 incontri di campionato Douglas, ne ha giocati soltanto sei da titolare, tre dei quali per 90 minuti. Sembrava un oggetto misterioso, insomma, ma è la stessa storia che si ripete ciclicamente da quando Allegri siede sulla panchina della Juventus. I nuovi acquisti, a inizio stagione, non giocano mai o lo fanno con il contagocce. Tempo al tempo, però, perché Allegri da quando è a Torino non ha mai bruciato un calciatore, li ha valorizzati tutti e la stessa regola è stata applicata anche con Douglas Costa.
La prima svolta della stagione di Douglas Costa è arrivata a Napoli. Proprio come stasera, il brasiliano era uno degli interpreti del tridente d'attacco assieme a Higuain (non Mandzukic) e Dybala. Proprio loro confezionarono il gol vittoria del Pipita e l'azione, guarda un pò, nacque proprio da una palla recuperata da Douglas Costa nella metà campo bianconera. Quella sera, al San Paolo, Douglas Costa inizò a capire la Juve e Allegri. Iniziò a capire che prima c'era il dovere e poi il piacere. Prima il sacrificio e poi lo spettacolo.
Oggi, a un mese dalla fine del campionato, Douglas Costa è certamente uno di quei calciatori in grado di cambiare gli equilibri della partita. Uno dei migliori calciatori non solo della Juve ma di tutto il campionato. I numeri parlano per lui: quattro gol e dieci assist in 40 presenze. Nelle ultime 13 partite si è reso protagonista di 8 gol della Juventus (due gol e sei assist) a conferma di un rendimento che va assolutamente in crescendo. La Juve, dopo aver pagato 6 milioni per il prestito annuale, lo riscatterà per 40 prima dell'estate. Un affare, con i numeri e le cifre che girano oggi in Europa. Per la Juve e per Allegri, però, questa non è una novità.
@lorebetto