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Vivere non è facile, nel mondo attuale dove c'è competizione su tutto tra tutti quasi come un campionato mondiale tra uomini e donne che puntano a vincere anche nella carriera professionale. I momenti liberi e di relax sono quelli che ti rimangono per riuscire a fare quello che ti rende felice. Il calcio è lo sport che probabilmente unisce più persone in tutto il mondo e proprio per questo trovare fratelli di fede e di colore è una gioia sempre, ovunque sia. In particolare, noi viviamo in Brasile dove il calcio è come l'aria o il pane. E qui, a migliaia di chilometri di distanza, siamo diventati tifosi della Juventus.

 

Qui in Brasile badiamo troppo all'estetica del calcio, troppo facile innamorarsi così del gioco di Real Madrid o Barcellona. O affezionarsi a squadre che hanno calciatori brasiliani come punti di riferimento, basti pensare alle mode legate all'Inter di Ronaldo o al Milan di Kaka. Passato il calciatore, passata la moda. E c'e poca voglia di conoscere la storia, la cultura del club. Che poi è quello che rimane, e la Juve rimane mentre i calciatori passano. La Juve sa come si vince e come si rimane la più forte anno dopo anno, in tutto il mondo non c'è una squadra uguale. Per questo è odiata. Chi vince dà fastidio, parliamoci chiaro la Juve dà fastidio. Perchè vince sempre. E noi la amiamo anche se gli altri la odiano, anzi più ci odiano e più la amiamo!

Tifare una squadra dall'estero crea sempre un po' di confusione, regionalizzare il calcio è una cosa normale in ogni posto del mondo. In Brasile non è diverso, ci sono città in cui tifare un'altra squadra brasiliana è quasi come offendere Papa Francesco in Vaticano. Per noi le cose sono diverse, noi tifiamo Juventus, tifiamo Juve non per mettere in tilt qualcuno in piazza, tifiamo Madama per amore e lo facciamo ovunque. A volte la gente non sa il nostro nome ma ci riconosce al volo, sa che ovunque andiamo incontreranno persone che tifano per la Juve.

Da lontano il problema maggiore forse è avere dei compagni di fede per guardare insieme la partita, internet è la salvezza e anno dopo anno siamo riusciti a creare una comunità virtuale, legandoci ad altri amici sparsi nel mondo. Tutti diversi, tutti uniti dalla stessa passione e dalle stesse difficoltà nel restare accanto alla nostra squadra, ma senza mollare mai. Affrontando pure il clima di anti-juventinità che si sente chiaramente pure dall'estero, un clima alimentato da tanti organi di stampa e non solo. È normale, purtroppo. Basti pensare a cosa si sta costruendo attorno alle partite con il Napoli, anche noi da qui siamo preoccupati: non solo per i nostri fratelli juventini e quelli campani in particolare, ma sopratutto per gli amanti dello sport più amato al mondo.Che non merita di soffrire tra le mani di dirigenti e politici colpevoli, colpevoli loro sì di incompetenza ed ignoranza, che poi generano odio e violenza.  

@ThiagoBonapace
@IgorRossi93