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Umberto Marino, direttore generale dell'Atalanta, ha parlato in un'intervista a Tuttosport: "Il punto di partenza di questa Atalanta è uno solo: la famiglia Percassi. Quando hanno comprato il club hanno delineato un progetto preciso fondato sull’ampliamento degli impianti sportivi, sulla storia del club e quindi sul settore giovanile. Un piano ambizioso, che necessitava di tempo e investimenti in strutture e risorse umane. E adesso stiamo raccogliendo i primi risultati". 
 
"Giovani? Sono il nostro presente, il nostro futuro e la nostra risorsa principale. Il frutto del lavoro di Zingonia permette all’Atalanta di mantenersi a certi livelli. Ragazzi come Gagliardini, Caldara, Kessie, Conti, Spinazzola e tanti altri ci hanno dato tanto sotto tutti gli aspetti. Il tifoso condivide questa politica e capisce. La prima regola qui è l’equilibrio, a ogni livello. Anche negli atteggiamenti, tanto per dire".

"Mentore? Devo tutto a Beppe Marotta, anzi, di più. Mi ha insegnato questo mestiere: le basi della professione, la professionalità e soprattutto l’onestà intellettuale. Da lui ho capito che in società servono una proprietà forte, un management preparato e una struttura solida: solo così si può ridurre la forbice con le big".