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"Hai fatto una partita da capitano, in cui sei stato concentrato dall'inizio alla fine. Hai pensato solo alla partita, ti ha portato ad essere il meglio per la squadra". In poche semplici parole Gonzalo Higuain è stato insignito di un'onorificenza piuttosto speciale... e se poi questa è arrivata da Alessandro Del Piero in persona, si può considerare una vera e propria candidatura di successione al trono, di Buffon e degli altri. Sì, perchè il carattere mostrato dal Pipita durante la sfida con il Napoli è ciò che vuole e chiede la mentalità Juve. Un cyborg, devoto alla causa, centrato e concentrato. Ma non è solo il Napoli, questo fa parte di un processo più ampio, di una maturità raggiunta di molti cambiamenti, dall'azzurro al bianconero. E da una differenza sostanziale, anche con il compagno di reparto, Dybala.

IL CAMBIAMENTO - "Ho stretto i denti per i tifosi, è tutto per loro", la replica immediata del Pipita, che sottolinea proprio il nuovo modo di essere. Sì, va bene esserci per se stessi, per un proprio desiderio, ma non solo: la squadra è in emergenza e allora non si può che dedicarsi totalmente alla causa. Progettato per segnare, con un nuovo ruolo e una nuova mente. Solo per la squadra.

IL CAPITANO - I 36 gol in un campionato sono un miraggio, vero, ma c'è un motivo. L'Higuain stizzoso in caso di mancanza di palloni non c'è più, sostituito da uno più disponibile e voglioso di vincere. Ha imparato in fretta, da quei leader che sono i capitani di oggi, quelli di domani, prima che magari possa esserlo proprio lui. Buffon, poi Chiellini e Barzagli, oltre a Marchisio. Altri? Sì, in ordine cronologico ma per carattere, subito dopo questi c'è lui. L'esempio da cui trarre ispirazione, da cui anche il più giovane compagno di reparto, argentino come lui - Paulo Dybala - può imparare tanto. Uno per la squadra, l'altro ancora spesso per la bellezza. Questione di maturità, questione di crescita, questione di carattere. Ecco perchè questo Higuain è un capitano, con una fascia griffata Alessandro Del Piero.