IL CAMBIAMENTO - "Ho stretto i denti per i tifosi, è tutto per loro", la replica immediata del Pipita, che sottolinea proprio il nuovo modo di essere. Sì, va bene esserci per se stessi, per un proprio desiderio, ma non solo: la squadra è in emergenza e allora non si può che dedicarsi totalmente alla causa. Progettato per segnare, con un nuovo ruolo e una nuova mente. Solo per la squadra.
IL CAPITANO - I 36 gol in un campionato sono un miraggio, vero, ma c'è un motivo. L'Higuain stizzoso in caso di mancanza di palloni non c'è più, sostituito da uno più disponibile e voglioso di vincere. Ha imparato in fretta, da quei leader che sono i capitani di oggi, quelli di domani, prima che magari possa esserlo proprio lui. Buffon, poi Chiellini e Barzagli, oltre a Marchisio. Altri? Sì, in ordine cronologico ma per carattere, subito dopo questi c'è lui. L'esempio da cui trarre ispirazione, da cui anche il più giovane compagno di reparto, argentino come lui - Paulo Dybala - può imparare tanto. Uno per la squadra, l'altro ancora spesso per la bellezza. Questione di maturità, questione di crescita, questione di carattere. Ecco perchè questo Higuain è un capitano, con una fascia griffata Alessandro Del Piero.