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Il 22 maggio 2016, al fischio finale di Milan-Juventus - finale di Coppa Italia - tutti gli occhi erano puntati su quell’abbraccio tra Max Allegri e Mattia De Sciglio. Uno, tecnico in procinto di alzare al cielo il suo quinto trofeo in bianconero; l’altro, il giocatore da lui lanciato ad alti livelli nella prima squadra rossonera (l’esordio nel 2011, a 18 anni, nel match di Champions League contro il Viktoria Plzen). “Tra poco ti porto a Torino”: questa la frase che, interpretando il labiale dalle immagini televisive, l’allenatore sembrava aver sussurrato nell’orecchio del suo pupillo. Una promessa che, al netto delle dinamiche imprevedibili del calciomercato, era supportata da alcune solide sicurezze.

DE SCIGLIO-JUVE, ERA FATTA - Un anno fa De Sciglio era davvero a un passo dalla Juve. L’intesa tra il Milan e i campioni d’Italia, secondo quanto appreso da ilBiancoNero.com, poteva contare su due importanti sì: quello di Adriano Galliani e quello di Barbara Berlusconi, due delle linee guida che - in un momento di grande caos societario - guidavano le politiche rossonere. Affare praticamente fatto: nel nuovo Milan di Marco Giampaolo non ci sarebbe stato spazio per De Sciglio. Sì, perché la prima scelta del club per la panchina 2016-17 era proprio l’ex tecnico dell’Empoli, già intento a designare il suo futuro staff tecnico per la nuova avventura a San Siro. A mancare, in un caso e nell’altro, fu però l’ok degli investitori cinesi, rappresentati dagli advisors Nicholas Gancikoff e Sal Galatioto. Un accordo necessario per sbloccare la situazione che, con il closing ancora lontano, non arrivò mai. Colpo sfumato in extremis dunque: De Sciglio è rimasto nella squadra dove è cresciuto (dal 2002 nelle giovanili rossonere), vivendo forse la sua stagione più complicata. Adesso l’opportunità per cambiare aria, a un anno dalla scadenza del contratto con il Diavolo, si ripresenta con puntuale inevitabilità. Stavolta però, nonostante il giocatore abbia già comunicato la propria intenzione di andare via, il nuovo Milan di Fassone e Mirabelli non è affatto intenzionato a cederlo alla Juve. Così si spiega la richiesta altissima (20 milioni di euro) comunicata ai bianconeri. Il braccio di ferro continua: la promessa di Allegri è ancora lì, in attesa di essere rispettata.

@mcarapex