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E adesso ci si mette anche Dani Alves. Due i messaggi lanciati in zona mista al termine della partita vinta dalla Juve contro il Palermo. Uno diretto, direttissimo. Uno indiretto, che sembra avere l'identico obiettivo. Il destinatario pure sembra sempre lo stesso: Max Allegri. Anche in questo caso, nessun caso, sia chiaro. Ma il brasiliano non è affatto contento della gestione al risparmio con cui viene utilizzato dal tecnico bianconero in questa fase. Così come, non è che in casa Juve ci si ritrovi ad essere troppo contenti dell'impatto avuto col calcio italiano di Dani Alves. Per una panchina dove non siederà mai comodamente, come e ancor meno di quanto facesse un altro mister Champions come Evra.

 

MESSAGGIO 1 – Il primo messaggio era nell'aria da tempo e non poteva di certo essere lanciato sul suo cliccatissimo profilo Instagram: “Sono felice, son sempre felice nella mia vita. Ma non sono contento di giocare così poco. Da quando sono rientrato dall'infortunio non ho trovato continuità e mi manca ancora il ritmo, anche se sto bene e sto lavorando tanto. Vorrei giocare di più, son sempre pronto e a disposizione dell'allenatore”. Lasciandosi andare ai microfoni di Sport.es e Radio Onda Cero, reclama spazio quindi Dani Alves, che di passare all'improvviso dall'essere probabilmente il miglior terzino destro del mondo (nuovamente inserito nella top 11 Fifa) al diventare la riserva di Stephan Lichtsteiner proprio non ha voglia né ha intenzione di nascondere la sua differente veduta.

 

MESSAGGIO 2Lui vuole giocare e la Juve ha bisogno di lui. Ne è convinto Dani Alves, lo lascia capire anche quando si ritrova a commentare l'imminente ritorno in Champions. Al quale la Juve arriva lanciatissima in campionato, ma quanto fatto in serie A non basterà: “Il campionato e la Champions sono due competizioni diverse, quanto fatto in serie A non può bastare in Europa. Il livello si alza, bisogna fare qualcosa di diverso, servirà più qualità nel gioco perché si incontrano squadre di maggior qualità e abbiamo la squadra per poterlo fare”. A buon intenditor...