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Esporsi così tanto? E’ raro, rarissimo per Beppe Marotta. Il direttore generale della Juventus, ieri, ha detto praticamente tutto: dalle valutazioni su Max Allegri (“Uno dei più bravi al mondo”) al presunto litigio tra Bonucci e Dybala a Cardiff (“Smentisco nel modo più assoluto”), fino ad arrivare alle possibili cessioni (“Il Chelsea ha fatto un’offerta molto elevata per Alex Sandro, abbiamo detto di no”). Ma a stupire, soprattutto, è stato il candore con il quale l’uomo mercato bianconero ha ammesso il tentativo per uno dei giocatori più in vista del calcio europeo, quel Gigio Donnarumma che ha deciso di non rinnovare con il Milan. “Quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci”, ha confessato Marotta, provocando - se possibile - ancora più brutti sogni ai tifosi rossoneri. Ma guardando alla sua carriera da dirigente juventino, potremmo letteralmente affondare in un mare di dichiarazioni strategiche, mezze verità offerte ai media e parole sibilline. Dall’affare Pirlo del 2011 fino alla clamorosa zampata per Higuain, andiamo a ripercorrere la storia “verbale” del Marotta bianconero: un modo, chissà, per valutare con maggiore chiarezza la sua ultima uscita sul fronte Donnarumma.

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