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Una difesa in apparenza impenetrabile, un reparto in grado di condurre imprese memorabili e di raggiungere traguardi eccezionali. Poi, il crollo in finale, sul più bello, nel momento in cui serve soltanto un'ultima prestazione memorabile per essere ricordati nella storia. Sembra essere questo il filo conduttore che accompagna Gianluigi Buffon, Andrea Barzagli Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, dall'ultimo atto dell'Europeo del 2012 a quello di Cardiff in finale di Champions League lo scorso sabato. Da un poker all'altro, sempre di marca iberica, prima in Nazionale, poi con la Juventus. E i punti in comune non finiscono qui.

DOTTOR JEKYLL... - In entrambe le occasioni si arriva alla finale con appena tre gol subiti in tutto, anche se l'Italia giocò appena cinque partite a confronto delle dodici disputate dai bianconeri. Grandi imprese, comunque, non sono mancate in tutte e due i casi. Nel 2012 il reparto si distrasse soltanto in occasione del pareggio di Fabregas, dopo l'inaspettato vantaggio di qualche minuto prima, all'esordio contro la Spagna campione del mondo e d'Europa in carica, poi salì incredibilmente di condizione nel corso del torneo, tenendo a secco l'Inghilterra nei quarti di finale e lasciando a una Germania favorita per la vittoria finale soltanto un calcio di rigore in pieno recupero a risultato ormai in cassaforte. Un ricordo simile alla rete di Kylian Mbappé, ininfluente nel computo della semifinale di quest'anno della Juventus contro il Monaco. I bianconeri tornano a subire un gol dal 9' della partita contro il Siviglia, dopo aver superato indenni gli ostacoli Porto e, soprattutto, Barcellona, 690 minuti dopo.

... E MISTER HYDE - Poi, il disastro in finale. Quattro gol subiti, più che nel resto dell'intera competizione, dal reparto al gran completo schierato in modulo a quattro, con Chiellini da terzino sinistro nel 2012, seppur soltanto per venti minuti a causa di un problema fisico che lo costrinse alla sostituzione, e Barzagli sulla fascia destra quest'anno. Silva, Jordi Alba, Torres e Mata per la Spagna, due volte Cristiano Ronaldo, Casemiro e Asensio per il Real Madrid, bucano i sogni e le speranze azzurre prima, bianconere poi. Buffon, in entrambi i casi, non è sembrato il solito muro insuperabile e impeccabile, ma non si può dire abbia commesso errori grossolani. Bonucci, invece, è parso preda della tensione di fronte a partite tanto importanti e ha perso gran parte della carica emotiva e della grinta che lo contraddistinguono. Barzagli ha scordato l'estrema lucidità e precisione che gli hanno sempre consentito di ridurre al minimo gli errori. Chiellini, esente da colpe nel 2012, ha deluso a Cardiff, appuntamento a cui si presentava dopo le strabilianti prestazioni dei turni precedenti.

Si tratta di problema di testa, più che di qualità individuali o di reparto, rimaste indiscutibili. Senz'altro un peccato, però, per una difesa che avrebbe potuto reclamare un posto nella leggenda e, invece, si è fermata sempre prima compiere l'ultimo passo. Quello decisivo.