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“Pjaca potrà essere una delle rivelazioni del campionato”, Massimiliano Allegri, appena un anno fa, parlava così del talento croato che nel suo primo anno in bianconero ha visto più volte l’infermeria che il campo segnando una sola rete negli spezzoni di partita concessi dal tecnico bianconero. Quello del croato è stato un inserimento graduale, come quello riservato a quasi tutti i nuovi acquisti (in particolare quelli giovani) da parte del tecnico livornese. Gli infortuni alla tibia (ottobre 2016) e al ginocchio (marzo 2017) hanno fatto il resto impedendo all’ex Dinamo Zagabria di sprigionare il talento intravisto durante gli Europei del 2016, quelli che hanno definitivamente convinto la Juve a investire 24 milioni di euro per portarlo a Torino. A un anno di distanza dal suo arrivo e a circa due mesi dal suo ritorno in campo, tuttavia, è lecito chiedersi: quale sarà il futuro di Marko Pjaca alla Juventus?

PAROLE DI MAX – Le parole di Allegri, come sempre, fanno scuola nel senso che ci aiutano a capire come il tecnico bianconero gestisce certe situazioni. Per quanto riguarda gli infortuni al legamento crociato, Allegri si era già espresso ai tempi del ko di Marchisio nell’Aprile del 2015. “Per riprendersi da un crociato ci vuole un anno”, aveva sentenziato Max quando gli venivano chiesti lumi sul rientro a pieno regime del ‘Principino’. Marchisio, tuttavia, rimase fuori per circa cinque mesi mentre l’infortunio di Pjaca è ancor più complesso di quello che colpì il centrocampista bianconero. A fine ottobre saranno sette i mesi di ‘non attività’ di Pjaca, un tempo lungo e che richiederà ulteriore tempo prima di rivedere il croato finalmente in campo come testimonia anche l’esclusione dalla lista Champions.

DUBBI TATTICI – Quello che Allegri non dice lo fa intendere con determinate scelte di campo. Pjaca non è mai stato una prima e a volte neanche una seconda scelta per il tecnico livornese. Anche prima dell’infortunio al ginocchio di marzo il croato partiva addirittura dietro a Sturaro nelle gerarchie di Allegri che spesso e volentieri ha preferito adattare il centrocampista ex Genoa ad esterno sinistro per rimpiazzare Mandzukic. Il ‘problema’ di Allegri con Pjaca è che il croato corre molto più volentieri verso la porta avversaria che non verso quella di Buffon. In poche parole ha scarsa attitudine difensiva e al sacrificio e per questo Allegri ha quasi sempre preferito a Mandzukic una scelta più conservativa. L’equilibrio prima di tutto, Pjaca non lo poteva garantire e per questo giocava con il contagocce.

INVESTIMENTO PESANTE – Il cartellino dell’esterno resta una voce importante nel bilancio bianconero. Un anno fa la Juve investì ben 24 milioni per portarlo a Torino ma il ‘ritorno’ di quell’investimento in termini di presenze, assist e gol rischia di tardare ad arrivare. Un anno dopo il suo sbarco a Torino Pjaca è chiaramente l’ultima scelta di un attacco stellare il che fa diminuire sensibilmente le sue possibilità di scendere in campo svalutando non poco il prezzo del suo cartellino. Anche dopo il rientro la strada di Pjaca per scavalcare non solo Cuadrado e Mandzukic ma anche Dybala, Bernardeschi e Douglas Costa sarà in clamorosa salita. Il calciatore lo sa ed ha comunque deciso di rimanere a Torino rifiutando Lazio e Fiorentina in estate. Tra scelte tattiche e ‘fisiche’, però, Allegri ci metterà tanto prima di fargli trovare il campo in maniera costante. A oggi il futuro di Pjaca alla Juve è più di un rebus che se non verrà risolto rischia di far diventare il croato uno dei pochi investimenti a vuoto fatti dalla dirigenza bianconera negli ultimi anni.

@lorebetto