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In quanti avrebbero scommesso sulla rinascita - puramente sportiva, si intende - di Mattia De Sciglio, reduce dai fischi di San Siro e da troppe stagioni nel ruolo di ex ragazzo prodigio mai esploso? Uno di questi, per fortuna della Juventus, si chiama Massimiliano Allegri, l’uomo che fece esordire un De Sciglio appena diciottenne in Champions League con il Milan. Il resto è storia, dal trasferimento sfumato nel 2016 a quello concretizzato la scorsa estate, in quello che somigliava ad uno scambio tutt’altro che equo con Leonardo Bonucci. Poi la ricomparsa, appunto, del talento che aveva stregato i tifosi rossoneri all’inizio del decennio. Ma quello di De Sciglio non è l’unico caso di giocatore perso e poi ritrovato con la maglia della Juve. In verità, la storia della Vecchia Signora è piena di talenti rivalutati, di carriere svoltate all’ultima curva e di sorprendenti recuperi.

DA ALTAFINI IN POI - Una delle prime “vecchie glorie” in cerca di rinascita viste a Torino porta il nome di José João Altafini. Grande protagonista con il Milan, che l’aveva prelevato dal Palmeiras nel 1958, e poi con il Napoli (rimarrà nella storia il “duo delle meraviglie” formato con Sívori), l’italobrasiliano arriva alla Juve alla “veneranda” età di 34 anni. Troppi per fare la differenza, in un attacco che contava già su un tandem affermato come Bettega.Anastasi? Altafini, al Comunale, non vuole certo “svernare”: i suoi 12 gol nella stagione 1972-73 saranno fondamentali per condurre la squadra di Vycpálek allo scudetto e alla finale di Coppa Campioni di Belgrado. Inizia così la storia degli “Altafini”, straordinari vecchietti in rampa di (ri)lancio. Ma nella lista dei giocatori ritrovati alla Juve compaiono anche diversi giovani. Chiedere, per informazione, a Edgar Davids, uno che come De Sciglio passò dal Milan alla Juve…

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