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Intervistato da Calciomercato.com, Raffaele Vrenna junior ha ripercorso il vero e proprio miracolo sportivo del Crotone, salvatosi all'ultima giornata con un'impresa da ricordare. Ma ora c'è già la voglia di ripartire. Sempre dalle sue parole, poi, arriva una celebrazione particolare: quella per Federico Bernardeschi.

Direttore, cominciamo dall'ultimo campionato: grande festa alla fine, ma non sono mancate le difficoltà.
"È stata un'annata ricca di emozioni e sorprese. Abbiamo lottato contro tutto, dallo stadio che a inizio stagione non era agibile a tante situazioni spiacevoli. Nel girone di ritorno, poi, siamo riusciti a trovare la quadra: c'è stata l'esplosione di Nalini, mister Nicola - in cui abbiamo sempre creduto - è riuscito a tirare fuori il meglio da tutti i ragazzi. Ora, però, dopo i festeggiamenti che sono durati un mese, abbiamo accantonato la magia e il miracolo: la testa è già al campionato che verrà e sarà ancora più difficile. Tante squadre stanno lavorando bene e vorranno lottare con più forza per la salvezza. Anche le grandi, in particolar modo Inter e Milan, si stanno attrezzando bene, sarà un campionato molto difficile".

Dica la verità: dopo i nove punti del girone d'andata credevate davvero di potervi salvare? 
"Io sono stato tra quelli che ci hanno creduto di più. La dimostrazione è il fatto che abbiamo investito con mio padre in questa società, acquisendone il cento per cento. Fino alla partita con la Fiorentina eravamo dati per spacciati, poi dalla sfida col Chievo - proprio qualche giorno dopo il cambio in società - è scattato qualcosa: ci siamo messi d'impegno e abbiamo motivato bene il gruppo". 

Com'è per un giovane come lei avere a che fare con tanti dirigenti e presidenti di un'altra generazione?
"Sono entrato in punta di piedi in questo mondo, a me piace lavorare e dimostrare quello che sono con i fatti. Non mi ritengo una persona presuntuosa, partecipare alle assemblee di Lega e alle riunioni avendo davanti persone come Lotito, Galliani, Agnelli o Ferrero, per esempio, è un'esperienza che ti fa crescere molto. Lì devi far capire chi sei. Il tempo dice quanto vale una persona, se non vali ti fai fuori da solo. Io non ho dimostrato ancora nulla, ma sto facendo vedere che con umiltà si può andare avanti".

Passiamo ora al prossimo campionato: dopo i ritorni di Budimir e Trotta cercate ancora qualcosa in attacco? Iemmello, Sadiq e Kabananga sono profili che seguite?
"I nomi sono quelli. Abbiamo fatto diverse operazioni, ora chiuderemo ancora qualcosa. La priorità, però, è un difensore centrale, dopo l'addio di Claiton".

Ajeti può essere il nome giusto?
"Sì, è un giocatore che ci interessa". 

Altri colpi in arrivo?
"Aspetteremo magari fine agosto per un ultimissimo colpo. Nelle ultime settimane di mercato, se sei bravo e aspetti, si riescono a concludere buoni affari. Noi negli anni abbiamo preso Budimir, Florenzi e Bernardeschi, giusto per fare qualche nome, proprio nelle ultime ore".

A proposito di Bernardeschi, dalla stagione a Crotone nel 2012/2013 è cresciuto e da ieri è ufficiale il suo passaggio alla Juventus. Ha fatto la scelta giusta?
"Comincio col dire che quando ho visto la prima partita di Federico con la nostra maglia, contro il Brescia, ero sicuro che sarebbe diventato un grande giocatore. Gli auguro ogni bene e di avere una grande carriera alla Juve. Sicuramente si merita questa squadra, importante e con giocatori molto forti. Lasciando la Fiorentina ha fatto scelta personale, ha pensato che lì potesse fare il salto di qualità per la sua carriera. È stato un acquisto mirato, spero  nel meglio per lui".