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È esplosa ieri la voce della clamorosa impennata del titolo Juve in borsa, tanto da far circolare ipotesi di ogni tipo riguardo eventuali speculazioni dopo l'attenta analisi del Sole 24 Ore. Ma alcune motivazioni di questo boom da 45% in un mese si possono ricercare anche in tante piccole motivazioni, logiche e tecniche. Tra quest'ultime, prima di tutto, va sottolineato come in assoluto è da inizio anno che i titoli medio piccoli in Italia sono molto comprati dall'estero e l'indice di categoria (FTSE MID CAP) guadagna oltre il 20% da inizio 2017, dopo un lunghissimo periodo di ribasso.

Poi c'è un secondo motivo, apparentemente banale ma che non in realtà non lo è. A inizio stagione la Juve valeva poco più di 300 milioni, quando ad esempio l'Inter è stata venduta a circa 350 milioni. Senza parlare della trattativa che sta vedendo il Milan protagonista con la telenovela legata al closing, ma proprio in queste sempre il Sole 24 Ore parla di quotazione ad Hong Kong che porterà a breve valori stratosferici. Quindi, in sostanza e per farla breve, era prima che la Juve si ritrovava ad essere sottovalutata e dimenticata dal mercato.

C'è poi qualcosa che va oltre aspetti tecnici o analisi del mercato. Rumors che circolano da tempo e che per il momento non possono essere catalogati se non come tali: rumors. Questi però circolano e val la pena essere riportati: da tempo infatti si parla di un John Elkann e di Marchionne stanchi di Andrea Agnelli, soprattutto dopo l'indagine della Procura sui rapporti con gli ultras. Quindi proprio loro starebbero pensando ad incrementare la propria posizione e quella di Exor per poi poter liquidare Agnelli. Rumors dicevamo. O per meglio dire, al momento sembrerebbe solo una fantasia. Ma il mercato vive anche di queste situazioni.