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Max Allegri e Antonio Conte, un binomio che a Torino non passerà mai di moda. Il primo è arrivato nell'estate del 2014 dopo le improvvise dimissioni dell'attuale tecnico del Chelsea che aveva riportato i bianconeri a dominare in Italia in seguito a due settimi posti consecutivi con Ferrara, Zaccheroni e Delneri in panchina. Senza gli introiti della Champions e con una nuova società che stava nascendo (Marotta, Paratici e Agnelli arrivarono solo un anno prima di Conte) il budget mercato a disposizione dei bianconeri non era lauto come quello degli ultimi anni né tantomeno i bianconeri potevano contare su cessione eccellenti come quelle di Pogba e Vidal. Con un budget limitato, però, la Juve riuscì comunque a costruire una squadra capace di vincere lo scudetto davanti al Milan di Allegri costruendo i propri successi grazie anche a un grande ex rossonero: Andrea Pirlo, che forse rappresenta l'acquisto-manifesto del primo triennio bianconero.

MERCATO CONTE - Come detto il mercato messo a punto dalla Juventus dal 2011 al 2014 fu un mercato low cost che però servì per gettare le basi dei futuri successi bianconeri. Dei 26 acquisti completati durante l'era Conte, soltanto due sono ancora alla Juventus: Stephan Lichtsteiner e Kwadwo Asamoah. Durante il periodo di Conte alla Juve arrivarono grandissimi centrocampisti a prezzi modici se si pensa, ad esempio, che bastarono poco più di dieci milioni per acquistare Pirlo, Pogba e Vidal partiti poi per oltre 145 milioni complessivi. Spicca anche la grande presenza di italiani. Oltre al 'Maesto' arrivarono, nei tre anni di Conte sono arrivati a Torino Padoin, Peluso, Ogbonna, Pazienza, Pepe, Giaccherini, Borriello, Giovinco e Osvaldo. Da notare il salto di qualità in attacco. Se al primo anno di Conte alla Juve la vera forza dei bianconeri era il centrocampo, dal secondo anno in poi c'è stato un primo passo in avanti con l'arrivo di Llorente prima (2012) e quello di Tevez poi (2013). Al contrario di Allegri, infine, Conte non ha mai subito la cessione di nessun big.

MERCATO ALLEGRI - Se il mercato bianconero dell'era Conte era servito per costruire, quello dell'era Allegri è servito per consolidare il proprio dominio in Italia e iniziare un nuovo ciclo in Europa. Il trait d'union tra i due tecnici è senza dubbio Alvaro Morata che venne richiesto da Conte ma che di fatto è stato sfruttato solo da Allegri visto che il tecnico salentino si dimise prima dell'arrivo dello spagnolo. Sotto la gestione Allegri sono cinque gli italiani arrivati in bianconero (Rugani, Sturaro, Mandragora, Matri e Zaza) e rispetto all'era Conte c'è stata una decisa accelerata per quanto riguarda gli investimenti in attacco. In tre anni sono passati da Torino (tra gli altri)  Morata, Coman, Dybala, Mandzukic, Higuain e Pjaca. Non è un caso che il vero salto di qualità a livello di investimenti sia avvenuto in concomitanza con la conquista della finale di Champions del 2015. Il giorno della finale di Berlino contro il Barcellona Dybala era all'Olympiastadion ed era già un calciatore della Juventus, acquistato dal Palermo per 40 milioni di euro, cifra che i bianconeri non avevano mai speso per nessun altro calciatore durante l'era di Antonio Conte.

EUROPA SPARTIACQUE - Proprio quella finale di Champions che Conte credeva inarrivabile ha permesso alla Juve di avere cash a disposizione per rendere questa squadra una super potenza europea. L'investimento fatto per Higuain la scorsa estate è stato già ripagato dagli introiti europei ma i soldi non sono l'unico segreto dei successi della Juve. Il vero segreto è la dirigenza che è sempre riuscita a spendere bene ogni centesimo messo a disposizione per il mercato. Da Pirlo a Higuain, la Juve non ha sbagliato nessun acquisto chiave negli ultimi sette anni e, a prescindere dal budget, è questa la vera ragione dietro ai successi bianconeri e il motivo per cui sia Conte che Allegri, in fondo, hanno sempre potuto godere del miglior mercato possibile portato avanti negli ultimi sette anni sempre con la stessa filosofia. La tattica della Juve è sempre stata chiara, grazie ai risultati di Allegri in Europa i bianconeri hanno fatto crescere il budget che ha portato ai grandi acquisti ma la regia è sempre stata la stessa, bastava solo credere nel progetto.