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Leggendo l'intervista di Raffaele Guariniello rilasciata ad Avvenire si riesce a capire in maniera abbastanza lampante il trattamento riservato alla Juventus da gran parte della stampa e dell'opinione pubblica: un problema di carattere generale non è più tale se sfiora i bianconeri che diventano automaticamente il capro espiatorio di tutti i mali del calcio italiano. E' successo con il caso doping, con Calciopoli, e si è ripetuto recentemente con il caso delle infiltrazioni della malavita che a quanto pare esistono solo nella curva bianconera, come se in quelle degli altri si organizzassero raduni di Boy Scout. Occhi anche alle parole di Guariniello su Zeman, uno dei passaggi più salienti dell'intervista: "Zeman ci ha aiutato ma non è che sapesse molto". Ma come? Stiamo parlando dello stesso Zeman? Stiamo parlando dello stesso Zeman che si era issato a paladino del calcio pulito sparando a zero contro Zidane, Del Piero e Ferrara nel 1998? Si, stiamo parlando di quello stesso Zeman che da quasi 20 anni riesce ad andare avanti nel calcio italiano grazie a quella figura di uomo tutto d'un pezzo contrapposto ai 'poteri forti' rappresentati dalla Juve. Lo Zeman di 20 anni fa è paragonabile ai furbetti dei social network che oggi mettono in giro fake news per permettere alle proprie tesi di stare in piedi. Generalmente quelli che sanno meno sono anche i più gradassi nel cercare di imporre le proprie tesi. Per fortuna Facebook ha tardato qualche anno ad arrivare anche se, come spesso succede in questi casi, sono in tanti ad aver abboccato ai vaneggiamenti del boemo.