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L'ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ha parlato ai microfoni di Sky a proposito della risalita della Juventus dalla Serie B e su come i bianconeri siano riusciti a tornare grandi in questi dieci anni.

"Non mi ricordavo di questa data ma il cuore mi batte forte. Indobbiamente ci sono tanti ricordi. La Juve è diventata una grande squadra, con una grande dirigenza grazie ai suoi giocatori che con la loro compattezza hanno superato un problema drammatico dal punto di vista calcistico. La Juve stava andando in Serie C, poi è andata in Serie B con 30 punti di penalizzazione e poi ce l'abbiamo fatta con otto. Andare in Serie A non era scontato, altre squadre ci hanno messo più tempo. Il merito è dei giocatori e dell'allenatore Deschamps."

ALE E RICKY - "Il collante è stato dato dai giocatori e dalla loro voglia di risalire, è stato il collante di quell'annata. Nei due anni successivi non avremmo fatto grandi cose ma siamo comunque andati due volte in Champions League, io sono soddisfatto di questo. Io devo ricordare due giocatori: Ale e Ricky. Sono mancati in una notte di Vinovo e più o meno sono dieci anni che non ci sono più. E' stata una grandissima tragedia che la Juve ha vissuto mentre era in B e credo anche che la grande emozione che io provo tutt'ora per loro e le loro famiglie in quell'epoca sia stato un collante per cui i Buffon e i Del Piero abbiano dato qualcosa in più."

BUFFON - "E' un grandissimo, ha sempre avuto una testa un pò sbarazzina, mi sembra che sia diventato veramente uomo. Ha avuto le sue vicende sentimentali ma mi sembra una persona e un calciatore che meriti tutti i riconoscimenti ed essere nominato miglior giocatore sarebbe il giusto coronamento della carriera. Credo sia destinato a fare grandi come nel mondo del calcio il giorno che smetterà di parare."