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Calcio d'estate, sempre da prendere con le molle. Non mancano però gli spunti e i primi parziali giudizi, tra chi convince e chi invece appare ancora in ritardo. Nel complesso è il Barcellona tutto ad avere un paio di marce in più della Juve scesa in campo al debutto stagionale: Messi insegna calcio, Neymar fa quello che vuole, bianconeri costantemente alle corde con un 4-3-3 dal sapor di 4-5-1 e tanti giocatori adattati o fuori ruolo a cominciare da un Bentancur generoso ma non troppo a suo agio sulla sinistra. È lui l'unico primo acquisto a scendere in campo dal primo minuto, in un contesto non semplice contro un Barcellona che corre e incanta. Nella ripresa è tutta un'altra storia, specialmente dopo l'ingresso dei sudamericani a mezz'ora dalla fine: la Juve assomiglia da vicino ad un'ipotesi di quello che sarà, alza il baricentro e risponde colpo su colpo. Niente di eccezionale, ma abbastanza per poter intravedere un potenziale di primo livello dalla cintola in su. Ecco i primi promossi e bocciati, guardando solo al match col Barcellona e con tutte le attenuanti di una partita che rimane pur sempre un'amichevole, seppur di lusso, dopo appena qualche giorno di lavoro nelle gambe del gruppo di Max Allegri.

 

PROMOSSI

BUFFON/SZCZESNY – Buffon non ha colpe sui gol, in compenso evita la figuraccia e la goleada già nel primo tempo parando tutto quello che si può parare. E Szczesny chiude a doppia mandata la porta nella ripresa, disputando un'ottima prima partita da vice-Buffon.

CHIELLINI – Secondo tempo con la fascia di capitano al braccio, appare il più motivato a lanciare un segnale forte nella prima partita del dopo-Bonucci. Trova il gol e non è una novità. Nonostante una squadra sfilacciata ed un Barcellona comunque reattivo e pronto a rendersi pericoloso, lotta senza paura e non indietreggia di un solo millimetro nell'ormai classico duello rusticano con Luis Suarez.

DYBALA – Entra e ci mette un attimo a farsi notare, cambiando volto alla Juve. Dura poco, pochissimo. Ma tanto basta per dare senso ad una Juve che con la Joya ed una formazione molto più ricca di talento riesce almeno a rispondere colpo su colpo nell'ultima mezz'ora.

 

BOCCIATI

LA DIFESA DEL PRIMO TEMPO – Nel primo tempo Messi e Neymar fanno quello che vogliono, il secondo gol è emblematico. In campo è scesa una linea non inedita, ma che a tutti gli effetti è quella di riserva nella stagione che inizia: fuori i fenomeni, il pacchetto del secondo tempo balla ma tiene botta con molto più ardore.

MANDZUKIC – Sulla testa la palla per passare in vantaggio, poi un'altra situazione lo vede poco reattivo nel controllare in piena area di rigore. Da centravanti non punge, in ritardo di condizione ha l'attenuante di essere stato abbandonato a sé stesso per un'ora intera di gioco.

LEMINA/STURARO – Sempre fuori posizione. Anche per scelta di Allegri specialmente nel caso di Sturaro, largo a destra nel continuare ad utilizzarlo come tappabuchi pronto all'uso anche in questa prima uscita stagionale. Lemina vaga e divaga in campo sempre senza costrutto, Sturaro corre e rincorre commettendo fin troppi falli. Nel complesso sbagliano spesso misura, posizione e scelte. Molto meglio di loro Bentancur.