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Non lo vedrete stringere la medaglia riservata ai campioni d’Italia, qualora la Juventus riuscisse a raggiungere il leggendario traguardo del sesto scudetto consecutivo. Nessuna foto sui social bianconeri, nessuna maglietta celebrativa e neppure un incisione nell’albo d’oro: eppure il peso di Emilio Doveri nei successi della squadra di Allegri è più decisivo di quanto non si possa pensare. Proprio lui - ex difensore con oltre 100 presenze collezionate nell’Arezzo - che con il tecnico juventino ha stretto un’amicizia più che ventennale, potrebbe risultare una delle chiavi per raggiungere l’ambito Triplete.

AMICI DA SEMPRE - La nascita del rapporto tra Doveri e Allegri risale ai tempi in cui l’attuale tecnico bianconero vestiva la maglia del Cagliari. Fu in occasione della semifinale di Coppa Uefa del 1994, disputata dai sardi contro l’Inter, che i due si conobbero. Doveri lavorava con il ds nerazzurro Mariottini, Max era conosciuto già come “Acciughina”, talentuoso centrocampista dei rossoblù allenati da Bruno Giorgi. Quello è stato l’inizio di un’amicizia unica, proseguita nel 2003 sulla panchina dell’Aglianese in C2. Fu proprio Doveri a convincere Allegri ad appendere gli scarpini al chiodo e cominciare la carriera da allenatore, nonostante la volontà contraria di Max. Un momento decisivo dell’avventura dell’allenatore livornese, che da quel momento non si è più fermato: dalla Spal al Grosseto, dal Sassuolo al Cagliari, fino ad arrivare al primo scudetto ottenuto alla guida del Milan. Doveri è stato presente in tutti i successi di Allegri, distinguendosi come vero e imprescindibile “uomo ombra”, a tratti osservatore e a tratti 007. Perché i successi sul campo, nella visione dell’attuale tecnico della Juve, passano anche da uno studio certosino dei propri avversari.

SPIA BIANCONERA - L’agente segreto di Allegri era stato avvistato anche allo stadio Louis II in occasione di Monaco-Tolosa, la sfida precedente alla semifinale di andata di Champions League. Il 3-1 ottenuto dagli uomini di Jardim sulla squadra di Dupraz conteneva già per la Juve tutti gli spunti necessari ad ottenere un risultato positivo nella sfida europea. Anche dalle informazioni recapitate da Doveri è scaturito l’inedito 3-4-3 presentato dai bianconeri nel match del Principato, un modulo utile a contenere le ripartenze di Mbappé e compagni e ad evitare il più possibile l’inferiorità numerica sulla trequarti difensiva. Al resto ci hanno pensato Dani Alves, Higuain e Buffon, perché la preparazione è niente se non accompagnata dai campioni. Loro, sì, forse stringeranno qualche medaglia al termine di questa stagione.


@mcarapex