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“A mente fredda...”. No, non ci sarà mai una mente fredda. In una settimana o poco più abbiamo assistito a una doppia sfida che non merita la mente fredda. Non è questione di essere tifosi o semplici appassionati. E non è nemmeno che tutto possa ruotare a quel maledetto rigore: se ne discuterà all'infinito tra il partito del sì, del no e soprattutto del “sì, ma a parti invertite non sarebbe stato dato”. La mente fredda per analizzare la partita non ci sarà né servirà a qualcosa.

Rimane la rabbia, rimane la frustrazione: di chi non riesce ad accettare il sortilegio Champions, di chi non riesce ad accettare il fatto che non siano bastati nemmeno tre gol al Bernabeu e una rimonta epica.

Rimane la rabbia, rimane la frustrazione: di chi sa che in fondo il Real è apparso ancora una volta più forte anche se mai battibile come questa volta, di chi sa che in fondo ha pagato a caro prezzo soprattutto i propri errori.

Rimane la rabbia, rimane la frustrazione: di chi ci ha creduto per davvero, nonostante infortuni e squalifiche, nonostante l'arbitraggio e il Bernabeu, nonostante Cristiano Ronaldo.

Rimane la rabbia, rimane la frustrazione: di chi questa partita ha continuato a viverla e giocarla ancora adesso che il rigore di Ronaldo ha infranto il sogno.

Rimane la rabbia, rimane la frustrazione.

Rimane l'emozione e la consapevolezza: di chi sa di aver vissuto due serate di cui si parlerà per sempre.

La mente fredda no, non ci potrà mai essere ripensando a quella notte del Bernabeu.