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Piero Ceccarini, ex arbitro di Serie A, è passato agli onori della cronaca per il contatto Iuliano-Ronaldo e ci è rimasto per tutti gli ultimi 20 anni. Sì, perchè proprio oggi ricorre il ventennale di quell'episodio, che caratterizzò tutte le polemiche sullo scudetto del 1998, e le lamentele di tutti gli anni successivi. 

Ai microfoni di Premium Sport, ha parlato proprio dell'episodio, spiegando: "Iuliano-Ronaldo? Continuo a dire che non fosse fallo. Anzi sbagliai in quella occasione a non fischiare il fallo in attacco di Ronaldo. Le proteste dell'Inter sono insensate".

"Dispiacere di essere ricordato solo per il contatto tra Iuliano e Ronaldo? In un certo sì, perché identificarmi solo ed esclusivamente per quell’episodio, non mi fa piacere. Anche perché c’è tutta una vita dietro a una carriera arbitrale”.

"L'interpretazione? Immediatamente è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Oggi, dopo che è passato molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece io ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca”.

"Var? In realtà la VAR in quell’occasione c’è stata e mi meraviglia che nessuno l’abbia preso in considerazione o abbia fatto finta di niente: in diretta e durante il replay dell’episodio il telecronista di allora, supportato da Collovati e da Chiesa, ex arbitro, ha detto che non era calcio di rigore”.

"I ricordi e il comportamento degli arbitri? Mi sono stupito più che altro delle proteste piuttosto intense da parte dell’Inter. Ma sono soprattutto dispiaciuto di non aver potuto spiegare la mia versione subito dopo la partita. Non è stato possibile perché gli arbitri vivono in un castello circondato da alte mura: io avevo proposto di fare una conferenza stampa per parlare solo dell’episodio dal punto di vista tecnico, senza fare polemica o entrare in altre questioni, ma la mia proposta non è stata presa in considerazione. Nei giorni successivi, da parte dei vertici arbitrali e dalla Federazione c’è stato un silenzio assordante che mi ha fatto male”.

 "Un messaggio da mandare a Moratti, Simoni e Ronaldo dichiara? Vorrei metterci sopra una pietra tombale, anche se penso non sia possibile. Per me il fatto che quell’episodio abbia fatto perdere lo Scudetto all’Inter è un’interpretazione non veritiera: ho valutato quell’episodio in maniera pulita, cristallina e trasparente. I tifosi dell’Inter possono stare tranquilli, da parte mia non c’è mai stata malafede”.

Arriva la replica di Gigi Simoni.