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La bomba è esplosa. I mezzi passi indietro dettati da rettifiche del procuratore Figc Giuseppe Pecoraro non sono sufficienti per far rientrare tutto come se niente fosse successo. Ben più netta e importante la smentita arrivata tramite Twitter direttamente da Andrea Agnelli, tanto più che il social è stato sempre sfruttato col contagocce dal presidente bianconero. Ma la questione biglietti è di quelle particolarmente delicate, con quello spettro legato alle infiltrazioni mafiose nella curva bianconera e gli annessi presunti contatti con la dirigenza della Juve gravi e pericolosi al di là di ogni eventuale sanzione penale o sportiva. Quindi ora che la bomba è esplosa, meglio non perder tempo. Già mercoledì prossimo, il 15 marzo, l'avvocato del club bianconero parteciperà all'audizione da parte della Commissione Antimafia: un'occasione che porterà quindi Luigi Chiappero a ribadire quanto già riportato nella memoria difensiva già sotto valutazione della giustizia sportiva. Una posizione riassumibile, come riportato da Tuttosport, nel fatto che i rapporti tra criminalità organizzata e club sono già stati esclusi dalla giustizia ordinaria e che le trascrizioni delle telefonate agli atti delle indagini, chiariscono tutto.

 

LE REAZIONIL'audizione secondo quanto dichiarato da Claudio Fava, vicepresidente Commissione Antimafia, è “un atto dovuto per il contributo di chiarezza e di verità che offrirà all'indagine sui collegamenti tra il mondo del calcio e la criminalità organizzata”. Ma la questione è destinata a far parlare ancora a lungo. La posizione di Andrea Agnelli è chiara: “Non ho mai incontrato boss mafiosi”. E la mossa repentina che porterà all'audizione del 15 marzo è già stata contestata anche in Parlamento, come riportato da Libero, anche a causa della conseguente cancellazione del viaggio in Sicilia da parte della Commissione Antimafia a Catania e Vittoria, fino a portare alle dimissioni di Angelo Attaguile, segretario Antimafia per protesta nei confronti del cambio di programma deciso dalla presidente Rosi Bindi. “L'improvvisa audizione dell'avvocato Chiappero non rappresenta una priorità”, l'accusa di Attaguile che lascia il ruolo di co-presidente non la segreteria. E poi rilancia: “Ritengo si dovesse audire il presidente Agnelli, la legge anche sportiva deve essere uguale per tutti”. Però, acqua sul fuoco viene gettata dopo Fava anche da Francesco Boccia che ricorda come “la Juve sia quotata in Borsa e che insinuazioni rischiano di creare danni”. La bomba è eslposa, la sua potenza si capirà col tempo.