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Gigi Casiraghi è uno dei doppi ex dell'incontro, ma non uno qualsiasi. Bomber inarrestabile, tutto lotta e convinzione nei propri mezzi, l'ex attaccante ha vinto tanto con le maglie di Juventus e Lazio, e tra questi trofei ha conquistato anche una Coppa Italia per parte. Giocatore di vuore, affezionato al passato romano e a quello piemontese, tanto da non saper scegliere: "Per chi tifo? Per tutto ciò che ho vissuto a Torino e Roma faccio fatica a dirle per chi tifo. Però, in mezzo al campo, siccome ho avuto Marchisio nell’Under 21 e lo considero uno dei migliori giocatori italiani, ecco, spero che possa dimostrare una volta di più di essere tornato quello che è e che era prima dell’infortunio: un giocatore decisivo".

HIGUAIN O IMMOBILE - "Higuain ha addosso il senso del calcio. Semplice, diretto, letale: fa gol. E anche Ciro è così, perché si vede che negli ultimi tempi gioca con quella naturalezza di chi si sente a posto con se stesso, di chi è tranquillo delle proprie qualità".

PIPITA ANSIA DA FINALE - "Ci sono campioni che hanno vinto qualcosa ma che hanno perso delle finali. C’è uno come Ibra che è un campionissimo e la Champions non l’ha mai alzata. Tutto ciò per dire che dentro una finale è tutto diverso, ma che non credo proprio che Higuain soffra d’ansia da finale. Viene da una stagione che tanti catalogano normale ma che è pazzesca: 32 gol cambiando squadra e arrivando dove non sei la stella ma sei fra tante stelle di enorme livello. Perché è questa la Juve".

DYBALA - "Di lui mi fa impazzire una cosa: rende normali le cose difficili. Così fanno solo i grandi. Lui e Higuain sono complementari: grande coppia".

KEITA BALDE - "Bella sorpresa: perfetto nell’uno contro uno, sa partire da lontano e ti inchioda nello stretto, ti mette in difficoltà. Lo vuole la Juve? E allora questa gara potrebbe essere importante per lui".

FELIPE ANDERSON - "Lui è il meno attaccante di tutti i citati ma sa fare cose super: corsa pazzesca, qualità, tecnica in velocità. In una finale uno così può essere determinante".

MOMENTI DIVERSI - "Juve dalla batosta di Roma, Lazio con unico obiettivo? Ma la Juve ha la capacità di prendere una salita alla volta, e come nessuna sa capire e gestire i momenti della gara. Sa gestirsi anche mentalmente. Inzaghi è stato bravissimo, un lavoro eccezionale: ha saputo tirar fuori il meglio da una squadra che non pareva così attrezzata per il posto che occupa in classifica, invece c’è riuscito, facendo anche bel calcio e segnando una valanga di gol. Se lui e Allegri si assomigliano? Certamente nel badare al sodo senza tante chiacchiere".

TRIPLETE - "Dopo la Roma i giocatori hanno capito che non si può più sbagliare, che hanno mollato una volta e basta così. Avere 3 sfide-clou da giocare, ci metto anche il Crotone, può non essere facile psicologicamente ma quando arrivi lì dai e fai tutto".

CONTE - "L’Inter ha potenzialità future ma non lascerei il Chelsea, fossi in lui non lo farei: perché ha stravinto, perché ora lo amano e credo abbia capito quant’è bella la Premier".