commenta
Questa volta non risulta che Luca Telese, prima tifoso romanista e poi giornalista, abbia detto qualcosa. In seguito alla sconfitta col Napoli, che permise comunque alla Juve di passare il turno e accedere alla finale, Telese commentò con un “piuttosto che passare così, preferirei essere eliminato”. Questa volta no, come abbiamo detto. Dopo lo 0 a 0 al Camp Nou se ne è stato zitto ( o forse nessuno ha ripreso un suo tweet). E che cosa poteva fare? Inveire contro l’arbitro? Affermare che ormai il Barcellona è in declino? Ribadire che Sarri è molto meglio di Allegri, anche se non c’entra nulla?

Lo schema romanesco del “dove cojo, cojo”, sempre attuale nei confronti della Juve, questa volta non ha funzionato. Dopo il 3 a 0 rifilato a Torino, restava sempre la speranza dell’ asfaltatura al ritorno, dove sarebbe rientrato Busquets “essenziale all’equilibrio del Barcellona, e poi il campo più largo avrebbe fatto la differenza e poi se la Juve soffre al San Paolo potete capire cosa accadrà al Camp Nou.” E avanti così, fra l’attesa d’una remuntanda (blaugrana) e l’asfaltatura (juventina). Purtroppo per loro i sogni negativi verso la Juve, si sono trasformati in fastidiosa realtà, che non offre alcun appiglio né a lamenti, né a teorie del complotto, due cose assai care ai sostenitori giallorossi.

Invece no. Invece stavolta si ostenta l’indifferenza un po’ ipocrita e un po’ dolorosa di chi, abituato da sempre a dar contro soprattutto per giustificare se stesso, fa finta di niente. I romanisti, durante la partita, hanno urlato due o tre 'noooo' in occasione dei cross sbilenchi di Neymar o dei rasoterra di Messi, a due metri dai pali della porta di Buffon, poi hanno bonfochiato un “li avete incartati” e sono andati tristemente a letto. 

Peccato per loro, trovarsi costretti a fischiettare sulla propria mediocrità, ormai preoccupati di salvare la stagione vincendo il derby con la Lazio. No, sbaglio. La stagione la possono ancora salvare in ben due occasioni: ci sono ancora una semifinale e una finale. Della Juve, naturalmente.