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L’altra sera avevo spento il televisore soddisfatto per aver visto, sulla Rai, uno fra i pochi programmi di un certo valore. Gli occhi cambiano, il serial culturale ideato e realizzato dal “nuovo” o “ritrovato” Walter Veltroni. L’ultima puntata era stata dedicata a personaggi che avevano fatto della fantasia la loro professione. Da Calvino a Buzzati, da Pasolini a Fellini, da Chagall a Borges fino a Walt Disney. La genialità del pensiero che si sposa al Sogno e che lo rende reale. Un’emozione unica.

Poi, come direttore de IlBiancoNero.com, prima di andare a dormire, mi sono sentito in dovere di dare un’occhiata alle ultime news e in particolare a quelle pubblicate dai “cugini” di Calciomercato.com. Ho letto e riletto più voltel’editoriale scritto da Giancarlo Padovan su Dybala e sull’eventualità di una sua cessione al Barcellona la quale, secondo l’autore dell’articolo di fondo, porterebbe alla Juventus soltanto grandi vantaggi e nessun danno.

Una premessa è fondamentale. Giancarlo è stato l’ultimo direttore della mia carriera professionale nella carta stampata a Tuttosport. Dopo i Mondiali di Berlino lasciammo tutti e due il quotidiano torinese per differenti ragioni. Un ottimo direttore e soprattutto un buon amico con il quale poter condividere lavoro e tempo libero senza alcun problema di posizioni intellettuali o sociali antitetiche. Anzi, empatia e simpatia alla base del rapporto.

Proprio per questo motivo la lettura e la rilettura dell’editoriale di Padovan mi ha lasciato basito. Conoscendo l’autore e stimandolo veramente come persona mai mi sarei aspettato da lui un’analisi così ragioneristica, aziendalista manageriale e di fredda tecnica agonistica rispetto al tema di Dybala al quale Giancarlo ha letteralmente estirpato il cuore con un’operazione chirurgica razionalmente comprensibile ma emotivamente perlomeno irriguardosa nei confronti di coloro (e sono ancora tanti) che amano, magari illudendo se stessi, che il gioco del calcio possieda un’anima e quindi il fascino irrinunciabile del Sogno. Anche Padovan la pensava così. Fino a quando ho avuto modo di parlare con lui. Dybala non è un assegno circolare come lo è diventato Neymar. Non per il popolo bianconero, almeno. Ma non solo gli occhi cambiano, evidentemente.

@matattachia